
Nel cuore delle colline piacentine, il disegnatore e fumettista Stefano Tartarotti ha trovato ispirazione e compagnia nei suoi amati cani, Cana e Canoanziano. La storia di Tartarotti, che ha collaborato con importanti testate come Il Post, L’Espresso, Linus e Focus, è un viaggio che unisce arte e amore per gli animali. Con oltre venti libri all’attivo, tra cui La Cana spiega cose pubblicato nel 2023, il suo legame con i cani si riflette profondamente nel suo lavoro.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo per scoprire come la sua vita con i cani abbia influenzato la sua carriera artistica e il suo processo creativo.
Un inizio speciale con i cani
La passione di Tartarotti per i cani è iniziata con l’arrivo di Cana, un’adozione che ha segnato un cambiamento nella sua vita. Dopo la perdita della sua gatta, che era stata con lui per diciotto anni, Tartarotti si era ripromesso di non avere più animali. Tuttavia, un invito da parte di un’amica a condividere una piccola casa in Val d’Aosta ha cambiato tutto. Qui, in un villaggio quasi deserto durante l’inverno, ha iniziato a passeggiare con un cane femmina dei vicini, scoprendo così la gioia di avere un compagno a quattro zampe al suo fianco.
Cana è arrivata tramite un’associazione milanese, proveniente dalla Calabria. Nonostante i piccoli incidenti iniziali, come fare pipì in macchina e sporcare il letto, la cagnolina si è adattata rapidamente ai ritmi di vita di Tartarotti. Con un mix di razze tra levriero e golden retriever, Cana è diventata non solo un’amica, ma anche una fonte di ispirazione per il suo lavoro creativo.
L’arrivo di Canoanziano
Il secondo protagonista della storia di Tartarotti è Canoanziano, un cane che ha vissuto una vita difficile. Maltrattato e costretto a vivere in un piccolo spazio dietro un’attività commerciale a Milano, Canoanziano è stato salvato grazie all’intervento di volontari. Dopo essere stato abbandonato dal suo proprietario, è stato dato in adozione a un’amica di Tartarotti, che ha poi chiesto il suo aiuto per accogliere il cane in difficoltà .
Nonostante le iniziali preoccupazioni riguardo alla sua salute e alla sua età , Canoanziano ha trovato una nuova casa e una nuova vita. Tartarotti racconta come, contrariamente alle aspettative, il cane sia riuscito a superare due inverni con lui, portando gioia e compagnia in un momento in cui ne aveva più bisogno.
Una vita insieme
La dinamica tra Cana e Canoanziano è stata affascinante. Mentre Canoanziano era timoroso delle persone, ha trovato conforto nella presenza di Cana, che, sebbene un po’ ansiosa, ha contribuito a creare un ambiente sereno in casa. Tartarotti descrive i momenti in cui i due cani si avvicinavano, dormendo vicini sul divano, un’immagine che riflette l’affetto e la comprensione reciproca.
Questa connessione ha avuto un impatto significativo sulla vita di Tartarotti, che ha notato come la presenza dei suoi cani lo abbia reso più socievole. La loro interazione lo ha spinto a uscire dalla sua zona di comfort, aiutandolo a superare la sua naturale inclinazione all’isolamento.
I cani come muse creative
Cana e Canoanziano non sono solo compagni di vita, ma anche protagonisti delle opere di Tartarotti. La loro presenza ha influenzato profondamente il suo processo creativo, portandolo a realizzare fumetti autobiografici in cui i cani sono spesso i protagonisti. Tartarotti ha scoperto che l’inserimento di personaggi animali nei suoi lavori permette di affrontare temi complessi in modo più accessibile e leggero.
Attraverso i suoi fumetti, Tartarotti ha trattato argomenti delicati come le migrazioni e l’eutanasia, utilizzando i suoi cani come veicoli per raccontare storie importanti. Questo approccio ha reso le sue opere più coinvolgenti e ha aiutato a sensibilizzare il pubblico su questioni sociali rilevanti.
Messaggi di adozione e amore per gli animali
Con il suo lavoro, Tartarotti ha anche cercato di promuovere l’adozione di cani, in particolare quelli anziani, che spesso vengono trascurati nei rifugi. Sottolinea l’importanza di scegliere cani da adottare piuttosto che acquistarli, evidenziando che ci sono molti animali meravigliosi che cercano una casa. La sua storia con Canoanziano ha ispirato molte persone a considerare l’adozione, contribuendo a dare voce a cani che meritano una seconda possibilità .
In definitiva, la vita di Stefano Tartarotti con Cana e Canoanziano non è solo una storia d’amore per gli animali, ma anche un esempio di come la creatività possa essere alimentata da relazioni autentiche e significative. I suoi cani non sono solo compagni, ma anche muse che lo spingono a esplorare temi profondi e a connettersi con il suo pubblico in modi nuovi e emozionanti.