Un episodio inquietante ha scosso la comunità veterinaria di Brooklyn, dove un gatto di nome Valentino è diventato il primo felino documentato a contrarre l’influenza aviaria H5N1 da un altro gatto, attraverso la trasmissione aerea. La notizia, emersa a seguito della sua morte avvenuta il 1° febbraio 2025, ha aperto nuove prospettive sulla diffusione di questo virus tra i mammiferi, suggerendo che la trasmissione possa avvenire anche senza contatti diretti con uccelli infetti o cibo contaminato.
Valentino, un giovane gatto di un anno, risiedeva presso lo studio veterinario The Neighborhood Vet, situato a Bushwick, Brooklyn. Sotto le cure della dottoressa Natara Loose, il felino non aveva mai mangiato carne cruda, a differenza di altri animali che avevano contratto il virus attraverso alimenti contaminati, come il marchio Savage Cat Food, poi ritirato dal mercato. La sua storia ha preso una piega drammatica quando è entrato in contatto con un altro gatto, identificato come “Cat C”, che aveva contratto l’aviaria attraverso cibo infetto. Sebbene Cat C fosse sopravvissuto, ha trasmesso il virus a Valentino, che ha sviluppato rapidamente febbre alta e gravi sintomi. Questo evento ha allarmato veterinari e autorità sanitarie, poiché dimostra per la prima volta che l’H5N1 può diffondersi tra i gatti senza contatto diretto con fonti infette.
Nei giorni precedenti alla sua morte, Valentino sembrava in ottima salute e pieno di vita. Tuttavia, il suo stato di benessere è cambiato drasticamente quando ha iniziato a presentare febbre elevata, raggiungendo i 40 gradi, e ha cominciato a nascondersi, un comportamento inconsueto per lui. Nonostante le cure tempestive, tra cui antibiotici e fluidi, le sue condizioni sono rapidamente peggiorate. Il 31 gennaio, Valentino è stato ricoverato d’urgenza, ma il giorno successivo, le sue sofferenze sono terminate con un’eutanasia. L’autopsia ha rivelato che il virus H5N1 aveva infettato ogni organo del suo corpo, dimostrando la gravità della malattia.
Determinata a scoprire le cause della morte di Valentino, la dottoressa Loose ha esaminato i casi recenti trattati nella sua clinica. Ha così scoperto che Cat C, ricoverato pochi giorni prima, presentava sintomi lievi come febbre e malessere gastrointestinale, ma si era ripreso rapidamente. Un’indagine approfondita ha rivelato che Cat C aveva consumato cibo crudo contaminato. Sebbene Valentino e Cat C non si fossero mai incontrati direttamente, la loro condivisione dello stesso ambiente ha portato gli esperti a concludere che la trasmissione del virus fosse avvenuta per via aerea. Questa scoperta cambia radicalmente la comprensione del rischio di diffusione dell’H5N1 tra i mammiferi.
In seguito a questo tragico evento, le autorità sanitarie di New York, in collaborazione con la FDA, hanno lanciato un allerta veterinaria, esortando i proprietari di animali a evitare il cibo crudo e a monitorare attentamente i sintomi respiratori nei propri gatti. Gli esperti sono preoccupati per la possibilità di una mutazione del virus che possa facilitare la trasmissione tra mammiferi. “Attualmente, il rischio per gli esseri umani è basso, ma il caso di Valentino evidenzia la necessità di vigilanza e monitoraggio continuo”, ha dichiarato la dottoressa Michelle Morse, commissaria facente funzione del Dipartimento sanitario di New York City. Secondo i dati USDA, sono stati aggiunti 336 nuovi mammiferi alla lista in meno di un anno, di cui l’80% sono gatti domestici e roditori.
Il caso di Valentino rappresenta un importante precedente nella lotta contro l’influenza aviaria, suggerendo che la trasmissione tra mammiferi potrebbe essere più semplice di quanto si pensasse. “Per oltre un mese ho dovuto mantenere il silenzio, poiché non avevamo informazioni certe. Ora posso finalmente parlare”, ha affermato la dottoressa Loose in una diretta social. “Valentino, nonostante le sue condizioni di salute precarie, ha mostrato un’improvvisa febbre e un rapido declino. Ho inviato il suo corpo all’Università dell’Illinois per un’autopsia completa, da cui è emerso che si trattava di influenza aviaria. È fondamentale essere consapevoli che il suo caso è incredibilmente raro e che la trasmissione potrebbe avvenire attraverso secrezioni respiratorie o corporee. Cat C, pur essendo stato isolato, aveva mangiato cibo contaminato, suggerendo che la trasmissione aerea è possibile.”
“Sebbene l’influenza aviaria possa avere un’alta mortalità, in rari casi si può sopravvivere. Purtroppo, non esistono terapie efficaci per i gatti, se non cure sintomatiche di supporto”, ha concluso la dottoressa Loose. “È cruciale prestare attenzione al cibo degli animali, evitare i mercati di animali vivi e adottare misure di sicurezza dopo aver interagito con animali a rischio. Sono grata per le indagini condotte e per ciò che Valentino ci ha insegnato, nonostante non sia più con noi. È importante che i proprietari siano consapevoli dei rischi e delle misure preventive da adottare.”