Un veterinario è stato condannato a risarcire i danni morali alla famiglia di un gatto dopo aver smarrito le sue ceneri.

Un tribunale di Siviglia ha recentemente emesso una sentenza che ha suscitato molta attenzione, condannando un ospedale veterinario a risarcire una cliente con 800 euro per il danno morale subito a seguito della perdita delle ceneri del suo gatto. L’animale, di nome Umi, era stato incenerito in modo collettivo, nonostante la famiglia avesse esplicitamente richiesto e pagato per una cremazione individuale. Questo errore ha privato i proprietari della possibilità di conservare i resti del loro amato compagno felino.

Il legame indissolubile con umi

Per la famiglia di Siviglia, Umi non era solo un gatto, ma un vero e proprio membro della famiglia. Cresciuto con amore e dedizione, alimentato col biberon fin dalla nascita, il felino aveva conquistato un posto speciale nel cuore di ognuno. A causa di un deterioramento della sua salute, i proprietari si sono trovati costretti a prendere la difficile decisione di sottoporlo a eutanasia, per alleviarne le sofferenze. Come ultimo gesto d’amore, hanno scelto una cremazione individuale, con l’intenzione di conservare le sue ceneri come un ricordo tangibile.

Le responsabilità della clinica veterinaria

Il dramma si è consumato quando la clinica veterinaria, a causa di un errore amministrativo, ha classificato Umi per una cremazione collettiva, rendendo impossibile il recupero delle sue ceneri. La struttura ha ammesso l’errore e ha proposto di rimborsare la differenza di prezzo. Tuttavia, la famiglia, già devastata dalla perdita, ha deciso di intraprendere un’azione legale per ottenere un risarcimento per il danno morale subito, ritenendo inaccettabile la situazione.

Un precedente giuridico significativo

Il Juzgado de Primera Instancia n.3 di Siviglia ha accolto la richiesta della famiglia, stabilendo un risarcimento di 800 euro per la titolare del chip dell’animale. La sentenza riconosce la perdita delle ceneri come un danno morale, basandosi sulla Legge 17/2021, che tutela i diritti dei proprietari di animali domestici. Questo verdetto rappresenta un importante precedente nella giurisprudenza spagnola, aprendo un dibattito su come vengono trattati i diritti degli animali e il dolore dei loro proprietari.

La battaglia legale non si ferma

Nonostante la sentenza favorevole, l’avvocata Lola García, che ha seguito il caso per conto dello studio Derecho & Animales, ha annunciato l’intenzione di fare ricorso. L’obiettivo è quello di ottenere un risarcimento non solo per la titolare del chip, ma per tutti i membri della famiglia, evidenziando come il legame affettivo con un animale coinvolga tutti coloro che si prendono cura di lui. Questo aspetto è fondamentale per riconoscere la dimensione collettiva del lutto.

Riflessioni sul lutto animale

“La perdita delle ceneri di un animale impedisce di elaborare il lutto in modo adeguato”, ha affermato l’avvocata García. Questa vicenda ha acceso un acceso dibattito sulla necessità di istituire tribunali specializzati nei diritti degli animali, per garantire giustizia a chi vive il dolore della perdita di un compagno di vita. La sentenza rappresenta un passo avanti nel riconoscimento dei diritti degli animali e dei loro proprietari, potenzialmente aprendo la strada a futuri casi di risarcimento per danni emotivi legati alla perdita di amici a quattro zampe.

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Fabiola Russi