Petsblog Animali domestici Un drago barbuto come pet? Certamente!

Un drago barbuto come pet? Certamente!

Avete mai pensato di prendere un drago barbuto come pet? Ecco le principali caratteristiche di questo animale molto buono il cui nome scientifico è pogona vitticeps.

Un drago barbuto come pet? Certamente!

Continua il viaggio di Petsblog nel mondo dei rettili: dopo alcune indicazioni basilari su come allevare un serpente, ci soffermiamo sui draghi barbuti, il cui nome ufficiale è pogona vitticeps. Sul sito dell’Associazione Animali Esotici leggiamo:

Il Drago Barbuto dalla Testa Striata, Pogona vitticeps, appartiene agli agamidi, famiglia di sauri che comprende circa trecento specie in due sottofamiglie (agamini – cui appartengono anche i draghi barbuti – e leiolepini – cui appartengono gli uromastici e le agame farfalla) e cinquantadue generi, distribuiti quasi esclusivamente nel vecchio mondo, soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali.

A Perugia, all’interno della mostra-scambio di rettili Esotika, abbiamo incontrato Dagmar Gartusovà di Animali da coccole in provincia di Rovigo che ci ha introdotti un po’ nel mondo dei draghi barbuti.

Il drago barbuto è…
La pogona vitticeps è originaria dell’Australia ed è un animale desertico. Però bisogna stare attenti perché anche se sono desertici, non vuol dire che non hanno bisogno di acqua: pensare, quindi, che sia un animale che riesce a stare bene senz’acqua è sbagliato.

Può fornirci alcune indicazioni base per la cura di questi animali?
Cura del cibo, cura della temperatura (caldo, ma senza esagerare) fornendo sempre all’animale la possibilità di scegliere: se ha bisogno di caldo può andare sotto la lampada, per non surriscaldarsi cerca anche angoli freschi. Quindi non è detto che la teca per forza debba avere quei trenta gradi previsti: c’è bisogno di creare un ambiente in cui c’è sì caldo ma anche possibilità di refrigerarsi.

Cosa mangia la pogona vitticeps?
Il cibo è costituito da una parte vegetale e una insettivora. Per quel che riguarda il lato vegetale c’è bisogno di sperimentare, perché al pari di noi i draghi barbuti hanno i loro gusti: c’è chi preferisce i peperoni, chi i cetrioli, chi il trifoglio. E ancora alcuni prediligono le fragole e altri ancora le mele o l’uva. Si va un po’ a tentoni all’inizio per cercare di venire incontro ai gusti dell’animale.

Per quel che riguarda gli insetti, poi, più si variano e meglio è, sempre rispettando la regola d’oro che gli insetti vanno prima nutriti e poi dati alla pogona vitticeps. Meglio mangia l’insetto e meglio, di conseguenza, si nutrirà il drago barbuto.

Si tratta di animali pericolosi?
Assolutamente no: si possono educare senza problemi e interagiscono con gli esseri umani in maniera brillante. Bisogna tener presente che il mondo dei rettili è diviso in due parti: da un lato abbiamo quelli che dicono che si guarda ma non si tocca e quelli che invece sono per il toccarli, maneggiarli, fare loro le coccole. Io sono per le coccole! I miei draghi barbuti la mattina vanno in giardino, se ne stanno nel loro recinto e la sera rincasano: quindi due volte al giorno li prendo in mano. C’è chi dice che non bisogna toccarli perché si stressano, ma io credo che le cose non stiano proprio così, anche se rispetto tutti i punti di vista.

Può dirci quanto costa in media un esemplare di drago barbuto?
Il prezzo è molto vario perché ormai non ci troviamo davanti a un animale che vive libero – i cosiddetti animali ancestrali – che ha un colore base di un grigio-marroncino e con varie sfumature ma sempre su questo tono. Del resto, vivendo tra le rocce in natura non può essere né rosso, né arancione, né di nessun altro colore sgargiante perché altrimenti i predatori andrebbero a nozze! Tutte le varianti che si trovano oggi sono frutto dell’intervento umano e questo influisce sul prezzo. Purtroppo in questo periodo vanno molto di moda gli animali che sono diversi da come compaiono in natura: più l’animale è cambiato, più è in e pertanto si trovano diverse morfologie che più sono sofisticate e più fanno salire i prezzi. Purtroppo oggi le persone non si accontentano più di animali che somigliano a quelli presenti in natura, ma sono alla ricerca di artefatti.

Un’ultima domanda: il drago barbuto può essere considerato un animale da compagnia?
Assolutamente sì!

Esotika Perugia 2013
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