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Tularemia nel coniglio: cause, sintomi e terapia

Parliamo di tularemia nel coniglio o Rabbit Fever, malattia che è una zoonosi e che colpisce coniglio, uomo e altri animali (anche il gatto).

Tularemia nel coniglio: cause, sintomi e terapia

La Tularemia è una malattia infettiva che rappresenta anche una zoonosi. Questo vuol dire che può colpire anche l’uomo oltre a conigli e svariati altri animali, fra cui anche gatto e, raramente, il cane. La Tularemia è provocata da batteri del genere Francisella, cocchi Gram negativi, aerobi intracellulari facoltativi che tendono a replicare nei macrofagi. Alcuni ceppi si dimostrano più patogeni di altri per uomo e animali. Ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia della Tularemia nel coniglio.

Ascessi coniglio: cause, sintomi e cura

Tularemia nel coniglio: cause e sintomi

Negli animali solitamente la Francisella tularensis penetra nel corpo e migra nei linfonodi: da qui diffonde in tutto l’organismo. Il batterio si moltiplica sempre nei macrofagi e provoca inizialmente batteriemia. Da qui si localizza in vari punti del corpo provocando necrosi suppurativa. I sintomi possono essere iperacuti e mortali o cronici granulomatosi. Negli animali solitamente si ha la forma:

  • sistemica con sintomi gastroenterici
  • tifoidea
  • setticemia letale

La forma clinica della malattia tende a colpire soprattutto i lagomorfi e i roditori. Tuttavia sono state segnalate infezioni anche in suini, bovini, ovini, gatto e cane. Tuttavia il cane si dimostra più resistente all’infezione, con sintomi talvolta come febbre e scolo nasale. Tornando a conigli e lepri, sono state descritte forme di setticemia con morte in 2-3 giorni e forme subacute con deperimento e morte in una settimana.

Per quanto riguarda il gatto ci sono forme asintomatiche, forme setticemiche mortali e forme subacute con:

  • febbre
  • anoressia
  • linfoadenopatia faringea
  • ulcere sulla lingua o in bocca

Per completezza, mettiamo anche i sintomi nell’uomo:

  • forma ulcero-ghiandolare: contatto diretto con animali infetti o morsi di zecche. Linfonodi ingranditi, papula rossa e dolente che evolve in un’ulcera
  • ghiandolare: aumento di volume dei linfonodi senza ulcera sulla cute
  • oculo-ghiandolare: contatto con dita sporche o aerosol. Fotofobia, congiuntivite, lacrimazione, chemosi e ulcere congiuntivali
  • faringea: origine alimentare. Mal di gola, faringite, tonsillite con o senza ulcere, aumento di volume dei linfonodi regionali
  • polmonare: per aerosol o setticemia. Febbre, tosse e dolore toracico
  • tifoidea: febbre, mal di testa, mialgia, anoressia, nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e tosse

Infezione da Francisella nel coniglio: diagnosi e terapia

Spesso si dice che i conigli e le lepri sono serbatoio della Tularemia, tuttavia questo è in discussione perché il tasso di mortalità è alto in queste specie, quindi come serbatoio non sono funzionali. La terapia per la Tularemia si basa sull’uso di antibiotici. Talvolta è necessaria l’asportazione chirurgica dei linfonodi e delle lesioni ascessuali.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Pixabay

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