Trasformarsi in gatto per amore, una poesia del XVI secolo
L'amore fa fare cose decisamente particolari: il poeta George Turberville racconta che vorrebbe trasformarsi in gatto, per esempio
Avete mai pensato di trasformarvi in un gatto? Come vi comportereste? Cosa fareste? E, soprattutto, quale sarebbe la motivazione che vi spingerebbe a diventare un micio?
Il poeta inglese George Turberville (nato intorno al 1540 e morto prima del 1597) immagina cosa farebbe se fosse un gatto: darebbe la caccia ai topi, naturalmente! E non ha alcun dubbio sul perché opererebbe tale trasformazione: ma per amore! Se solo la sua dama glielo chiedesse, il poeta diventerebbe subito un micio che tiene lontani i topi dalla dispensa della sua amata.
A una dama
Signorsì, io sarei al suo cospetto
se la mia dama mi chiamasse
per difenderla dall’orribile topo
nascosto nel salottino e nell’atrio:
se la bestia tiene alla sua vita, meglio sarebbe
non farsi vedere nella cucina.
Nessuno potrebbe toccare le pere nel cesto
quando lei va a coricarsi.
Fermo immobile starebbe il topo,
e così pure il ratto stridulo.
Questo io farei,
se mi trasformassi in un gatto.
L’amore, si sa, fa fare cose un po’ stupide a volte e alla letteratura piace giocare su questo aspetto. Però bisogna dire che George Turberville ha composto un testo simpatico che mentre è strumento per mostrare l’amore alla donna amata è anche l’occasione per raccontare della potenza dell’immagine felina nelle cose. I gatti sono belli e utili, sembra dire il poeta, e per questo quale migliore scelta per impressionare la persona per cui palpita il proprio cuore?
Foto | Aizuddin Saad!