Petsblog Animali domestici Tetratiridiosi in cane e gatto: cause e sintomi di questa patologia parassitaria

Tetratiridiosi in cane e gatto: cause e sintomi di questa patologia parassitaria

Che ne dite se oggi torniamo nel mondo della parassitologia e andiamo a parlare di Tetratiridiosi, cestodosi peritoneale che può colpire cani e gatti?

Tetratiridiosi in cane e gatto: cause e sintomi di questa patologia parassitaria

Oggi andiamo a parlare di Tetratiridiosi, ovvero una malattia parassitaria che colpisce cani e gatti, soprattutto quelli randagi. Personalmente non mi è mai capitato di vederla, tuttavia si tratta di una patologia particolare dal ciclo assai complesso. Questa forma di cestodosi peritoneale è provocata dalle forme larvali di vermi piatti appartenenti al genere Mesocestoides, cestode ubiquitario che si può trovare nei carnivori, negli uccelli, negli anfibi, nei rettili e anche negli esseri umani.

Cause e sintomi

Esistono diversi tipi di Mesocestoides, in Europa i più diffusi sono il vogue, il lineatus e il leptotylacus. Normalmente si trovano nelle volpi, tuttavia a volte colpiscono anche cani e gatti. Come dicevamo, hanno un ciclo assai complesso e in realtà non ancora ben chiarito. Il ciclo del parassita è indiretto e comprende due ospiti intermedi e un ospite definitivo.

Partiamo dal primo stadio: è il metacestode che potrebbe trovarsi in insetti coprofagi. Poi abbiamo il secondo stadio, il tetrathyridium, che troviamo nei rettili e nei mammiferi, i quali non si infettano con le uova, ma bensì ingerendo il primo ospite intermedio. Nel secondo ospite intermedio abbiamo lo sviluppo della larva di terzo stadio.

Le larve di secondo stadio sono quelle che provocano problemi: si tratti di vermicelli biancastri lunghi 1-2 centimetri o anche più lunghi, si muovono e si ritrovano nelle cavità sierose e nella cavità peritoneale. La forma peritoneale si sviluppa quando le larve di secondo stadio vengono ingerite insieme al secondo ospite intermedio, penetrano nella parete intestinale (qualcuno sostiene che si diffondano attraverso i linfatici, quindi possono potenzialmente arrivare ovunque, anche nello scroto) e colonizzano la cavità peritoneale, dove si riproducono in maniera asessuata.

Spesso queste larve sono asintomatiche, di solito le si ritrova come reperto occasionale in corso di sterilizzazione di cani e gatti, tuttavia in alcuni casi possono provocare:

  • distensione addominale
  • ascite
  • vomito
  • peritonite
  • eosinofilia
  • morte

Quando il cane accidentalmente diventa ospite intermedio, con le larve in cavità addominale, ecco che si parla di CPLC-Canine peritoneal larval cestodosis.

Diagnosi e terapia

In caso di ascite e peritonite bisognerebbe dunque prendere come diagnosi differenziale anche la Tetratiridiosi. La diagnosi è difficile, anche perché le larve le si trova libere in addome, quindi come detto prima il loro riscontro è spesso accidentale. Per quanto riguarda la terapia, bisogna utilizzare associazioni di praziquentel (come tenicida) e di febendazolo: se non si usa quest’ultimo per la cestodosi, non si riescono a debellare i parassiti. Occhio poi che anche usando gli opportuni dosaggi, non è detto che il febendazolo riesca sempre ad eliminare tutti i parassiti e sono comunque possibili le ricadute.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

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