Cos’è la tassa sui cani?
Tassa sui cani, cosa si sono inventati? Ecco cos'è e come funziona in altri paesi del mondo.
Tassa sui cani, che cosa si sono inventati di nuovo per fare cassa? Niente, ancora niente. Ma c’è l’esempio di una città spagnola dove è stata introdotta una piccola tassa, che va a colpire i proprietari di animali domestici, per coprire le spese di manutenzione e gestione del verde pubblico a loro destinato. E sembra proprio che funzioni. Ma di che cosa si tratta in realtà?
La tassa sui cani in Spagna
Zamora è una città nel nord ovest della Spagna. Ci sono più cani registrati che bambini all’anagrafe. L’amministrazione cittadina ha deciso d introdurre proprio una tassa sui cani, per finanziare i costi di pulizia degli escrementi dei quadrupedi per le strade e nei parchi della città. Così da avere una città pulita. La tassa è irrisoria, perché sarebbero solo 9 euro l’anno: 9 euro per sensibilizzare i proprietari di cani che non raccolgono gli escrementi dei loro cani.
Se c’è chi applaude al provvedimento (probabilmente chi non ha un cane ed è stanco di pestare i loro ricordini per strada), ci sono molti altri cittadini che, invece, non vedono di buon occhio il provvedimento, che potrebbe portare nelle casse del comune spagnolo dai 50mila ai 90mila euro ogni anno. Soldi che verranno usati per pulire strade e parchi, per creare aree per i cani, per distribuire gratuitamente i sacchetti per raccogliere gli escrementi degli animali domestici portati a passeggio.
Tasse sui cani in giro per il mondo
In Australia, così come in Canada e in Irlanda, ci sono licenze da pagare per poter detenere i cani. I costi variano e prevedono talvolta l’uso di un microchip (e anche licenze per chi possiede un gatto).
In Germania ci sono tasse locali che variano a seconda della razza di cane posseduta. I cani ritenuti pericolosi pagano di più.
Tassa sui cani in Italia
E lo sapevate che anche in Italia c’era una tassa sui cani? Era stata introdotta con regio decreto n. 1393 del 1918, reso obbligatorio dal decreto n. 1175 del 1931 e poi abrogato con la riforma tributaria del 1974. La tassa non si applicava ai cani guida, ai cuccioli nel periodo dell’allattamento, ai cani dell’esercito o della polizia. Chi aveva un cane, altrimenti, aveva 5 giorni di tempo per denunciare il fatto e si pagava 150 lire per i cani di lusso o di affezione, 50 lire per i cani da caccia o da guardia, 15 lire per i cani pastore.
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