Tartarughe terrestri esotiche: le più comuni razze non italiane
Quali sono le tartarughe terrestri esotiche più comuni nei terrari degli italiani? E quali sono quelle più ammirate? Non solo Hemanni, Graeca e Marginata, ma vediamo quali tartarughe terrestri non italiane teniamo nei nostri terrari.
Abbiamo già parlato di quali siano le più comuni tartarughe terrestri italiane: la Testudo graeca, la Testudo hermanni e la Testudo Marginata. Eppure nomi più esotici a volte giungono al nostro orecchio, andiamo dunque a conoscere le tartarughe terrestri esotiche più amate dagli italiani, ma se state pensando di allevarle occhio ad una cosa: quelle italiane sono abituate al nostro clima, quelle esotiche spesso faticano ad adattarsi e sono dunque più fragili. Il che significa che si ammalano più facilmente.
Stigmochelys pardalis
La Stigmochelys pardalis o tartaruga leopardo è una tartaruga di origine africana. In età adulta arriva a misurare 35-40 cm per 13-18 kg, ma alcuni esemplari sono arrivati a misurare anche 50-60 cm con un peso di 40 kg. Il carapace ha una colorazione giallastra con macchie nere irregolari, ma alcuni esemplari non presentano il colore nero.
E’ compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2, è tranquilla e socievole con il proprietario, ha bisogno di parecchio spazio ed è vegetariana. Anche questa tartaruga non è adatta ai neofiti, proviene da un clima diverso dal nostro e le patologie da raffreddamento sono frequenti, oltre ad aver bisogno di spazio e di una gestione del terrario più che corretta.
Geochelone elegans
La geochelone elegans, nota anche tartaruga stellata indiana, è una tartaruga della famiglia Testudinidae, diffusa soprattutto nelle zone aride di India e Sri Lanka. La sua peculiarità, che ne fa una delle tartarughe più ambite dagli appassionati, è che il carapace è di base nero, con aree gialle da cui si irradiano sottili striature, molto numerose, che le danno per l’appunto un aspetto stellato. Anche il piastrone è striato di nero e giallo. Raggiunge i 30 cm di lunghezza e in India la vendita di esemplari selvatici, così come la loro cattura, è severamente vietata.
Si tratta di tartarughe per lo più erbivore, è abbastanza tranquilla, ma non è adatta ai neofiti: crescono lentamente e, abituate come sono al clima indiano, quello italiano non è proprio l’ideale. La Geochelone elegans è’ compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2 e in Allegato B della convezione.
Astrochelys radiata
Geochelone radiata o Astrochelys radiata è la tartaruga raggiata. Proveniente dal Madagascar, compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice I, può arrivare a misura anche 40 cm di lunghezza e può pesare 20 kg. Si tratta di una tartaruga erbivora, a rischio di estinzione. E’ molto bella, il colore del carapace è nero, ma da ogni scuto partono da un’areola giallo- arancione 4 a 12 raggi gialli. Il piastrone invece è giallo con macchie nere vagamente triangolari. Anche lei è erbivora e richiede non solo parecchio spazio, ma condizioni ottimali di gestione. E’ una tartaruga rara in commercio, i suoi costi sono molto elevati.
Geochelone sulcata
La Geochelone sulcata è una tartaruga terrestre di origine africana. Abituata come è a vivere in ambienti secchi e desertici, la sua gestione qui da noi non è semplicissima a causa del più alto tasso di umidità: molto frequenti sono infatti le malattie da raffreddamento. Sono tartarughe che crescono parecchio, pensate che possono arrivare a 80-85 cm di lunghezza del carapace e può pesare fino a 100 Kg. Il carapace è di colore giallo-brunastro con i bordi degli scuti di colore più scuro, mentre il piastrone è color avorio.
E’ una tartaruga vegetariana, piuttosto aggressiva specie nel periodo dell’accoppiamento, se mai si decidesse di allevarla bisogna considerare due fattori: e’ inclusa in Appendice II CITES della Convenzione di Washington e bisogna dedicarle una stanza tutta per lei. Non sopporta le basse temperature e non è adatta ai neofiti.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Jackol