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Tartaro nel furetto: cause e cosa fare

Anche i furetti soffrono di problemi di tartaro. Ecco le principali cause e cosa fare.

Tartaro nel furetto: cause e cosa fare

Tartaro nel furetto – Se siete abituati a pensare solo al cane e al gatto con denti pieni di tartaro, allora dovreste vedere la bocca di un furetto. Il furetto è un animale che tende a produrre parecchio tartaro, cosa che si evidenzia soprattutto nei soggetti più anziani e che mangiano parecchio cibo umido. Esattamente come per cani e gatti, infatti, il cibo umido tende a favorire la formazione di tartaro sui denti, con tutti i relativi problemi di gengivite, piorrea e sovrinfezione batterica. Ecco che allora oggi andremo a vedere brevemente le principali cause di tartaro, i sintomi e la terapia del tartaro nel furetto.

Tartaro nel furetto: cause e sintomi

Come anticipavamo, la formazione del tartaro con relativa gengivite nel furetto è una patologia molto frequente. Questo capita di vederlo soprattutto nei furetti anziani, anche se tartaro è presente sui denti anche dei furetti più giovani. L’alimentazione umida è di sicuro una delle cause predisponenti, ma di base c’è il fatto che, come in cani e gatti, il furetto non si lava i denti dopo mangiato, quindi sui denti si deposita la placca che nel giro di 24 ore se non viene asportata si trasforma in tartaro. Diciamo che anche noi se non ci lavassimo mai i denti saremmo nelle loro stesse condizioni.

Il problema del tartaro è che tende ad accumularsi sui denti, spinge sulle gengive scollandole, provoca infiammazione e gengivite e la retrazione delle gengive. In questo modo progressivamente le radici dei denti rimangono scoperte, i denti cominciano a muoversi e cadono.

Inoltre in tutto ciò i batteri non stanno certo a guardare, quindi si ha una piorrea cronica con rischio che batteri per via ematogena si diffondano e arrivo al cuore (provocando endocardite batterica) e ai reni (provocando insufficienza renale).

Tartaro nel furetto: terapia

Fondamentalmente una volta che il tartaro si è depositato e si è conglobato in depositi belli spessi e duri, l’unica cosa da fare in cani, gatti e furetti è asportarlo tramite una detartrasi. Ovviamente nell’uomo tutto ciò viene fatto da sveglio, nei pet (ivi inclusi i furetti) bisogna farla in anestesia totale. In primis perché l’ablatore emette ultrasuoni che danno fastidio agli umani, ma che vengono percepiti ancora di più dagli animali, quindi sarebbe per loro estremamente fastidioso. In secondo luogo ce lo vedete un cane, gatto o furetto che stanno per un ora con la bocca aperta e spalancata, buoni buoni a farsi passare l’ablatore sui denti? Perché non si tratta solo di passare la superficie esterna, bisogna anche passare quella interna e gli spazi fra i denti, più difficili da raggiungere.

Come prevenzione bisognerebbe ridurre drasticamente il cibo umido nella dieta del furetto, prediligendo quello secco: in questo modo si forma meno tartaro. Possibilmente inumidendo le crocchette, in questo modo si danneggia meno i denti già rovinati. Tecnicamente anche spazzolare i denti il più spesso possibile aiuta, in quanto si rimuove la placca prima che diventi tartaro, tuttavia già è una cosa difficile da fare nei cani, quasi impossibile nei gatti e nel furetto è pura utopia… a meno di non avere un furetto che aspira alla santità.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | tambako

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