
Gli archeologi del Blekinge Museum in Svezia hanno scoperto un cane sepolto più di 8.400 anni fa insieme ad un uomo, nella stessa tomba. Il reperto è stato ritrovato in uno scavo in un luogo di sepoltura nel sud della Svezia: il cane in questione era stato sepolto accanto a un uomo ed appariva ben conservato. Adesso gli archeologi hanno in programma di studiare le ossa del cane al museo. Si ritiene che l’area in cui sono stati ritrovati i resti, sia stata occupata da cacciatori durante l’età della pietra.
Addomesticamento dei cani e preistoria
Sono tante le ipotesi che parlano di quando sia avvenuto l’addomesticamento dei cani, si ipotizza anche durante l’era glaciale. Se ci spostiamo dalla Svezia in Italia, i ricercatori dell’Università di Siena a inizio 2020 hanno scoperto quello che potrebbe essere il più antico cane da compagnia nella penisola. I ricercatori, infatti, hanno scoperto resti in due grotte nel sud Italia che si stima abbiano un’età compresa fra i 14.000 e i 20.000 anni.
Queste grotte erano abitate da esseri umani durante il medesimo periodo di tempo, motivo che spinge ancora di più a ipotizzare che i cani, oltre ad essere stati i primi animali ad essere addomesticati dall’uomo, siano stati addomesticati molto prima dell’avvento dell’agricoltura.
Ovviamente non c’è una risposta definitiva alla domanda che si chiede come abbiano fatto i cani a trasformarsi da spaventosi carnivori a compagni amorevoli e coccolosi. Qualcuno ipotizza che l’addomesticamento dei cani sia iniziato quando i lupi hanno iniziato ad avvicinarsi a gruppi di cacciatori-raccoglitori per nutrirsi dei loro avanti. Diversi campioni di DNA suggeriscono che tale processo di addomesticamento sia iniziato circa 20.000-40.000 anni fa. Successivamente i cani hanno poi iniziato ad essere allevati in base alle loro abilità speciali come la caccia e la pastorizia, creando le centinaia di razze che conosciamo oggi.
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Via | People
Foto | Pagina Facebook Blekinge Museum