Strage di lupi in Maremma
Per la LAV la Maremma è come il Far-West perché “si distribuiscono 9 mila licenze di caccia senza accurati controlli psicologici”
In poche settimane, siamo a quota otto: gli ultimi due lupi sono stati catturati con dei lacci e poi brutalmente finiti con bastonate e colpi di fucile.
Secondo gli animalisti, in Maremma è scoppiata una guerra contro questi predatori e i responsabili della mattanza sarebbero gli allevatori aiutati dai cacciatori. Giacomo Bottinelli, responsabile della LAV (Lega Anti Vivisezione) di Grosseto afferma:
La mattanza di lupi e ibridi è un ulteriore barbaro segnale per tentare di intimidire chi sta lavorando sul progetto Ibriwolf (che protegge lupi e cani selvatici) e sulla tutela degli animali. Sospettiamo che i colpevoli siano legati all’ambiente degli allevatori e della caccia. Chi ha sparato, è bene ricordarlo, ha violato il codice penale e le leggi sull’attività venatoria.
La Maremma è come il Far-West perché si distribuiscono novemila licenze di caccia senza accurati controlli psicologici e siamo ormai di fronte a una vera e propria connivenza implicita con la quale si garantisce l’impunità di alcuni pericolosi criminali.
Ma questi non ci stanno e respingono le accuse denunciando a loro volta una situazione insostenibile, con decine di capi di bestiame sbranati da lupi, ibridi e cani inselvatichiti.
Una soluzione al problema viene proposta dalla Coldiretti, che giustamente afferma:
Occorre lavorare sulla prevenzione concedendo aiuti per la realizzazione di opere di protezione, quali ad esempio la costruzione/ristrutturazione delle stalle, i sistemi fotografici di allarme e la costruzione di recinti per la permanenza notturna degli animali.
Via | Corriere.it
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