Storie vere: il gatto salvato da una piscina
I felini, salvo rare eccezioni, non amano l'acqua. In alcuni casi, però, un bel bagno può salvare loro la vita.
Tootsie era stato investito e ferito gravemente e il parere del veterinario non lasciava scampo: meglio sopprimerlo. Il medico, tuttavia, ha voluto fare un ultimo tentativo e ha proposto alla padroncina di sottoporre il micio ad idroterapia, esattamente come si fa con gli esseri umani. Contrariamente a tutte le aspettative, Tootsie ha reagito bene, ha preso confidenza con l’acqua, ha rafforzato la parte sana del corpo e recuperato la zampina lesionata.
Quello che mi ha colpito di questa notizia è la decisione iniziale di sopprimere il micio. Per fortuna, fino ad ora, non mi sono mai trovata a dover prendere questa decisione. Tuttavia ho parlato con diversi proprietari di cani e gatti che, dopo la visita da un primo veterinario che aveva suggerito la soppressione, non si sono arresi, si sono rivolti altrove e hanno trovato una terapia che ha salvato la vita del loro amico a quattro zampe.
Non sono un medico, ma mi chiedo: questa differenza abissale nelle diagnosi è dovuta ad incompetenza (o errore, che può sempre capitare) o si tratta di mentalità diverse. Forse per alcuni medici ha senso spendere soldi e tempo per tentare di guarire un animale e per altri no? Do per scontato, in questo secondo caso, che non si tratti di cattiveria, ma semplicemente di un diverso modo di ragionare sulla malattia. Voi che ne pensate?