Storie a lieto fine: i beagle salvati dalla vivisezione
Uno dei peggiori atti che l’uomo può fare contro gli animali è la vivisezione. Non solo perchè è stato dimostrato essere quasi totalmente inutile, visto che con le moderne tecnologie si possono avere gli stessi risultati con un programma per computer, ma soprattutto perchè è una forma di tortura legalizzata che fa girare milioni di […]
Uno dei peggiori atti che l’uomo può fare contro gli animali è la vivisezione. Non solo perchè è stato dimostrato essere quasi totalmente inutile, visto che con le moderne tecnologie si possono avere gli stessi risultati con un programma per computer, ma soprattutto perchè è una forma di tortura legalizzata che fa girare milioni di euro guadagnati a scapito della salute di poveri animali innocenti. In Italia ci sono diversi allevamenti dove i cani, quasi esclusivamente di razza beagle, vengono cresciuti con l’unico scopo di essere venduti ad aziende farmaceutiche per farne delle cavie.
La Morini Sas era uno di questi allevamenti. Grazie all’intercessione del sindaco di San Polo, in provincia di Reggio Emilia, la proprietà dell’allevamento ha deciso di chiudere. Il primo cittadino di San Polo, Mirca Carletti, sin dal suo insediamento ha portato in giunta questa grave ed intollerabile situazione e, nei giorni scorsi, si è raggiunto l’accordo. L’area della Morini Sas è stata acquistata dal Comune, verrà convertita in una sorta di rifugio e i 283 beagle che vi erano rinchiusi all’interno verranno affidati, insieme a 200 tra criceti e topi bianchi, all’associazione onlus Vita da cani che fa parte dell’universo OIPA. Noi di Petsblog speriamo vivamente che l’esempio di San Polo venga seguito da tutti i comuni d’Italia dove esistono questo genere di allevamenti.
Via| Corriere di Reggio
Foto| Flickr