Proprio in questi giorni l’ANMVI ha deciso di presentare ai parlamentari veterinari una lettera per il sostegno a livello legislativo delle cure veterinarie e le 75 mila firme raccolte con la petizione che si è chiusa il 31 gennaio 2013. “È nostro dovere – afferma il presidente ANMVI, Marco Melosi – assolvere ad un impegno contratto con 75.241 cittadini che hanno firmato il documento“.
Nel documento si chiedevano:
Moltissime le firme on-line e quelle raccolte dalle strutture veterinari, e numerosissime anche le firme dei proprietari di animali; sono proprio loro, infatti, ad essere colpiti dall’attuale regime fiscale, soprattutto in un momento di crisi economica come quello che si sta vivendo. Il 40% delle famiglie italiane ospita animali da compagnia e le difficoltà economiche spesso rendono oneroso e difficile mantenerli. E avere un regime fiscale che paragona gli animali a beni di lusso (l’aliquota sulle prestazioni veterinarie è attualmente già al 21%) sicuramente non aiuta i proprietari d’animali. Afferma ANMVI:
L’imposta di consumo non dovrebbe nemmeno essere applicata sulle cure medico-veterinarie che – al pari delle cure per l’uomo – rientrano nelle attività di sanità pubblica e di prevenzione sanitaria, a beneficio degli animali e delle persone.
Via | ANMVI
Foto | otakuchick via photopin