Spese veterinarie 2020: aumenta tetto massimo detrazione, ma solo con pagamenti tracciabili
Attenzione: per il 2020 la Legge di Bilancio ha modificato la possibilità di detrazione delle spese veterinarie. Ecco cosa cambia.
Prestatemi orecchio: cambiano le regole per la detrazione delle spese veterinarie 2020. Sono due le novità più importanti. La prima riguarda il fatto che è stato aumentato il tetto massimo di detrazione. La seconda, da tenere bene a mente se volete detrarre, è che potrà detrarre le spese veterinarie solamente chi farà pagamenti tracciabili. Per riassumere: se pagate in contanti non potete detrarre, se pagate con bancomat, pos o assegni sì. Prima che andiate a protestare col vostro veterinario: i veterinari non c’entrano nulla con questa decisione, è una legge del governo.
Spese veterinarie: chi può detrarle?
Ricordiamo che a detrarre le spese veterinarie può essere solamente il proprietario dell’animale. Questo vuol dire che per gli animali con microchip, la fattura deve essere intestata al titolare del microchip di quel cane e non a chi, effettivamente, paga quelle spese.
Le spese che si potranno detrarre sono relative per la cura di animali da compagnia o per attività sportive:
- fatture/ricevute fiscali emesse dal veterinario
- medicinali veterinari (lo scontrino deve riportare il codice fiscale, la natura del farmaco veterinario tramite codice FV, codice AIC e numero di scatole acquistate)
Non sono detraibili spese sostenute per:
- animali d’allevamento (sia per consumo alimentare che per riproduzione)
- animali usati in attività agricole o commerciali
- mangimi anche se prescritti come cura dal veterinario
- integratori ad uso veterinario
Spese veterinarie: aumento del tetto massimo di detrazione
Uno dei due grossi cambiamenti per le spese veterinari 2020 è che aumenta il tetto di detrazione. Attenzione: il tetto, non lo sconto di imposta che rimane pari al 19% (a fronte di un’IVA che rimane sempre al 22%, anche con questa legge non è stata accolta la mozione che chiedeva di abbassare l’IVA relativa alle spese veterinarie: gli animali continuano ad essere considerati beni di lusso). Quindi il tetto massimo di detrazione sale da 387,40 euro a 500 euro. Rimane sempre fissa la franchigia di 129,11 euro.
Questo vuol dire che le spese veterinarie potranno essere detratte per un valore massimo di 500 euro meno i 129,11 euro di franchigia. Su questa differenza, come detrazione si deve calcolare il 19%.
Spese veterinarie: detraibili solo con pagamenti tracciabili
Se stavate gioendo per l’aumento del tetto massimo di detrazione (anche se state rosicando perché l’IVA sulle spese veterinarie è rimasta al 22% mentre quella per i tartufi è scesa!), dovrete ridimensionare la vostra esultanza. Secondo la nuova legge sarà possibile detrarre le spese veterinarie solamente se pagate tramite sistemi tracciabili:
- carte di credito
- bancomat
- bonifico bancario
- bonifico postale
- assegno
L’obbligo di pagare con sistemi tracciabili si ha solamente per quanto riguarda le spese sostenute dal veterinario. Per i farmaci acquistati in farmacia o parafarmacia, infatti, rimane la possibilità di pagarli in contanti e detrarli comunque. Inoltre tale norma non si applica alle detrazioni per prestazioni sanitarie effettuate in strutture pubbliche o private che siano accreditate con il SSN.
Cosa vuol dire? Che se volete scaricare le spese veterinarie, dovrete pagare dal veterinario usando il pos o un assegno. Se pagate in contanti, anche a fronte della presentazione della fattura, non vi verrà concesso di detrarre le spese.
Foto | Pixabay