Sperimentazione animale in Italia: utilizzati circa 600mila animali all’anno
Sono quasi 600mila gli animali usati in Italia per la sperimentazione animale, ecco i dati.
Ogni anno, in Italia, vengono usati circa 600mila animali nell’ambito della sperimentazione animale. Il tutto in diversi settori: farmacologia, creazione di nuovi dispositivi biomedici, studi relativi a pratiche chirurgiche, trapianti e anche sicurezza alimentare. Come numeri, siamo distanti rispetto a quelli di altri paesi europei: gli animali usati in Italia per la sperimentazione animale sono un quarto di quelli utilizzati nel Regno Unito o in Germania, un terzo di quelli usati in Francia e più o meno lo stesso numero di quelli usati in Svizzera.
Sperimentazione animale: i numeri in Italia
Secondo i dati rivelati durante il convegno “Diritti o tutela degli animali?” da Giuliano Grignaschi, segretario generale di Research4life e tenutosi in Senato su progetto della senatrice Paola Binetti, più del 90% di questi animali sono roditori. Ad essi si aggiungono poi altre specie, variabili a seconda di ciò che si sta studiando.
Grignaschi ha così sottolineato: “In Italia la ricerca è molto poco finanziata e anche nel campo biomedico e con l’utilizzo del modello animale, ne facciamo purtroppo poca. I numeri, se confrontati con il resto d’Europa, sono bassi. Molte volte mi sono sentito dire ma nel 2018 andiamo su Marte possibile che abbiamo ancora la necessità di utilizzare gli animali? Come ricercatori ci poniamo questa domanda quotidianamente, perché facciamo tutti gli sforzi possibili per trovare altri metodi. Purtroppo ad oggi non siamo ancora in grado di superare questo e di farne a meno”.
Sulla stessa linea anche la senatrice Binetti che ha ribadito che “è impensabile che la ricerca non passi per il modello animale a un certo punto”. Grignaschi ha poi concluso: “La sperimentazione animale è molto strettamente normata in Europa e poi anche in Italia con il recepimento di una direttiva Europea del 2010. La vivisezione è assolutamente vietata. Negli anni 60 si è imposto l’utilizzo del modello animale come precondizione per l’immissione in commercio dei farmaci, affinché arrivino soltanto quei composti che hanno una reale efficacia e sopratutto non hanno effetti tossici come purtroppo aveva il talidomide, mai testato su animali”.
Via | Ansa
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