Sparatoria al Museo del Bardo a Tunisi: anche un cane vittima della violenza umana
Negli attentati di Tunisi al museo del Bardo è rimasto ucciso anche Akil, cane poliziotto di un anno e mezzo
Si chiamava Akil, aveva un anno e mezzo, era un cane poliziotto della brigata cinofila della polizia tunisina, ed è morto per via della follia umana durante la sparatoria al Museo del Bardo a Tunisi. Nel corso dell’attacco terroristico che ha causato 23 morti umani (21 vittime e 2 attentatori), c’è anche Akil, dunque, che ha perso la vita durante la sparatoria.
Stando a quanto riferiscono i mezzi di informazione, quando le forze speciali hanno lasciato il museo al termine delle operazioni, hanno portato con loro anche il corpo di Akil che è stato salutato con un lungo applauso dalla folla assiepata all’esterno del luogo dell’attentato.
Come purtroppo spesso accade, gli animali non umani subiscono la violenza di cui noi esseri umani siamo artefici. È triste pensare che si sia giunti a un punto in cui non si abbia più la possibilità di fare una visita in un museo in tutta tranquillità. È triste pensare agli esseri umani che hanno perso la vita a Tunisi. E spezza il cuore sapere che una delle vittime è un cane – un cucciolone! – che era lì per fare il suo dovere, per stare accanto a quegli esseri umani che lui adora ma che a volte proprio non riesce a comprendere.
Buone corse al Ponte dell’Arcobaleno, piccolo Akil: ora dove sei non ci sono più pericoli per te e potrai scorrazzare felice tra i grandi prati dell’Arcobaleno. Se puoi, perdona la stupidità umana.
Foto | Twitter