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Quali sono i serpenti più comuni in Italia

In Italia, per fortuna, i serpenti velenosi non sono troppo comuni, ma alcuni esemplari possono esserlo. Vi sono infatti rettili presenti sul territorio che hanno un veleno tossico, ma altri che invece sono del tutto innocui e persino timidi. Va ricordato in ogni caso che ogni tipo di serpente è protetto dalla legge, il che significa che ucciderli o tendere loro trappole è un reato.

Quali sono i serpenti più comuni in Italia

Fonte immagine: Pixabay

Tra i serpenti più comuni in Italia, va ricordato, la maggior parte è innocua e non velenosa: ma questo non significa che incontri ravvicinati vadano favoriti. I rettili presenti sul nostro territorio non apprezzano la vicinanza umana. Noi siamo invadenti, rumorosi, poco rispettosi degli spazi animali e non rientriamo nel loro menù solito.

Il che vuol dire che la prima reazione, nostra e loro, se il caso vuole che umani e rettili si trovino vicini, di solito è quella della fuga immediata. Un serpente locale non è un boa e neppure un’anaconda, che invece si cibano anche di persone.

I nostri rettili sono per natura timidi, con una dieta a base di roditori, pesci e volatili, a seconda della tipologia di serpente. Ma possono diventare aggressivi se si vedono messi alle strette e temono per la propria vita. Di norma, i morsi ai nostri danni, avvengono perché abbiamo calpestato code o messo le mani dove non dovevamo.

Si tratta di una reazione difensiva più che di attacco, in alcuni casi pericolosa, se l’esemplare era velenoso, in altri solo fastidiosa. Il che vuol dire, tradotto, che il più delle volte basta medicare la ferita senza temere per la nostra incolumità, ma dipende, come detto in precedenza, da quali zanne ci hanno morso.

Serpenti comuni Italia
Fonte: Pixabay

Serpenti comuni in Italia: gli esemplari non velenosi

In Italia ci sono divertenti leggende su potenziali killer striscianti, come il famoso Magalasso, un biscione nero che è diventato anche oggetto di una canzone dei Modena City Ramblers. Se il mito emiliano vuole che il serpentone primaverile salti in testa ai malcapitati, ai quali mangia occhi e dita, nella realtà, un esemplare del genere non esiste.

Di fatti, la stragrande maggioranza dei serpenti più comuni sul territorio italiano non infastidisce le persone, se anche vederne qualcuno in giro possa scatenare reazioni di paura. Se vogliamo evitare problemi, la regola da non dimenticare è rispettare le zone dove potrebbero aggirarsi e allontanarci se ne incontriamo uno, senza ansia.

Coluber viridiflavus

Lo si conosce familiarmente col nome di Biacco ed è un serpente massiccio, che impaurisce di più a causa della sua stazza che per la sua effettiva pericolosità. Di fatto, arriva fino al metro e mezzo di lunghezza, ha un colore nero, a volte striato di giallo. Va molto veloce, un dettaglio che spesso fa spaventare chi lo vede, ma è innocuo per gli esseri umani.

Si ciba infatti di roditori ed è spesso considerato un valido alleato nella lotta ai ratti e alle arvicole, che spesso infestano orti e campi coltivati. Lo si trova ovunque in Italia, sia vicino a corsi d’acqua, sia in zone aride.

Elaphe quatuorlineata

Un altro colubride presente in Italia, al pari del Biacco, è il Cervone, un serpente non velenoso che è anche considerato a rischio estinzione. Il suo habitat da noi è la macchia mediterranea, come anche luoghi diversi vicino al verde, ma dove la presenza degli alberi non impedisca al sole di scaldare il terreno.

Si tratta di un bravo arrampicatore e riesce a raggiungere una ragguardevole lunghezza di circa due metri, motivo di ansia e svenimenti per chi lo incontra. Ma nessun problema, questo rettile dal manto beige e marrone, con striature più scure dalla testa alla coda, non è interessato alla nostra presenza, da cui tenta di tenersi a distanza.

Natrix natrix

La possiamo chiamare biscia dal collare o biscia d’acqua, fatto sta che la Natrix natrix è tanto presente sul territorio italiano, ma anche parimenti difficile da incrociare. Si può trovare vicino ai corsi d’acqua, visto che il suo menù solito è a base di pesci e rane. Si tratta infatti di un serpente acquatico.

Il suo colore è tendente al verde scuro e vanta un cerchio di squame di tono giallo attorno alla testa, che le ha fatto guadagnare il nome di biscia dal collare.

Serpenti velenosi in Italia: le vipere

No, in Italia non ci sono cobra, Black Mamba e serpenti a sonagli, il che dovrebbe farci stare più tranquilli, ma qualche vipera è tuttavia presente anche da noi. La vipera comune, nome scientifico Vipera aspis, è infatti uno dei serpenti più comuni sul nostro territorio. E sì, lei è anche velenosa.

Ma nelle zone settentrionali è anche facile avvistare la Vipera berus, o Marasso, che può dare qualche morso fastidioso, anche se di rado letale. Da tenersi più alla larga dalla Vipera dal corno, il cui nome deriva, come il nome suggerisce, da una protuberanza che questo rettile ha sul naso.

In questo caso il morso è velenifero e pericoloso, il che richiede un intervento veloce: la si trova nelle regioni del Nord Est italiano. Ma va ricordato che è una delle vipere più timide del reame, il che vuol dire che attacca solo in caso si trovi in condizioni per lei critiche. Di norma, infatti, tende alla fuga.

 

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