Séamus Heaney, il poeta premio Nobel che amava cani e gatti
Considerato uno dei poeti più importanti del nostro tempo, Séamus Heaney era cresciuto in una fattoria e questo aveva influito sul suo futuro rapporto con gli animali, soprattutto con cani e gatti.
Si è spento nei giorni scorsi il poeta nordirlandese Séamus Heaney, uno dei maggiori poeti contemporanei. Nel 1995 gli era stato assegnato il Premio Nobel per la letteratura “per gli impianti di bellezza lirica e di profondità etica, che esaltano i miracoli giornalieri e la vita passata”.
Séamus Heaney era nato a Castledawson nell’Irlanda del Nord ed era cresciuto in una fattoria. In un’intervista gli era stato chiesto se il fatto di essere cresciuto in mezzo alla campagna lo abbia poi influenzato nel suo rapporto con gli animali. E il poeta così rispose:
Il nostro atteggiamento nei confronti di cani e gatti nella contea di Derry era una specie di benevola indifferenza. Provavamo affetto per loro, ma non lo dimostravamo. Cani e gatti facevano parte della nostra vita, ma non li trattavamo con tutte quelle accortezze che oggi riserviamo agli animali da compagnia: c’erano, ma vivevano liberi, all’aperto. Ora a casa a Dublino abbiamo un cane di nome Carlow, che vive con noi tutto il tempo. Carlow è un cane da pastore, anche se non penso che saprebbe fare nulla in una fattoria! Anzi, a dire il vero, in casa discutiamo spesso se Carlow sia un cane di campagna o uno yuppie.
Nelle sue poesie ricorrono gli animali, come per esempio in quella sulle tempeste in Islanda Séamus Heaney paragona il mare a un gatto che in apparenza è docile ma non addomesticato e potrebbe graffiare da un momento all’altro. Del resto, come ebbe a dire Lillian Johnson: “Secondo alcuni l’animale più pericoloso della Terra è l’uomo. Ovviamente, dicono così perché non hanno mai visto un gatto infuriato!”.