SCUD nella tartaruga: cause, sintomi e terapia della Septicemic Cutaneous Ulcerative Disease
La Septicemic Cutaneous Ulcerative Disease è una grave malattia infettiva, spesso trascurata dai proprietari anche perché non conosciuta: scopriamone dunque cause, sintomi e terapia.
Oggi andremo a parlare di una patologia piuttosto diffusa fra le tartarughe, ovvero la SCUD, acronimo che indica la Septicemic Cutaneous Ulcerative Disease. Si tratta di una grave malattia infettiva, spesso trascurata dai proprietari anche perché non conosciuta: scopriamone dunque cause, sintomi e terapia.
È importante sapere riconoscere una Scud in fase iniziale perché si tratta di una malattia mortale, soprattutto perché di solito si comincia la terapia quando è troppo tardi e la patologia si è diffusa. Ecco dunque cause, sintomi e terapia della Scud nelle tartarughe.
Cause
La Scud è una forma di necrosi ulcerativa del carapace del piastrone delle tartarughe che riconosce cause multifattoriali, ovvero diversi fattori contribuiscono al suo sviluppo:
- presenza di batteri
- scarse condizioni igienico/ambientali (soprattutto tartarughe che vivono in acquari con acqua sporca)
- errata alimentazione (quella mono gamberetto per intenderci)
La quasi totalità delle diete somministrate nelle nostre tartarughe domestiche è sbagliata: somministrano solamente gamberetti secchi, non solo le mandiamo in ipovitaminosi A, con tutte le conseguenze del caso, ovvero alteriamo la normale struttura degli epiteli, ma provochiamo anche un abbassamento delle difese immunitarie. A questo aggiungete condizioni igieniche terribili (quante volte vengono portate in ambulatorio tartarughe ricoperte di alghe, muffe o loro escrementi?) e avrete un pabulum lautissimo per i batteri, che approfitteranno della situazione per iniziare a diffondersi.
Sintomi
I sintomi iniziali della Scud sono la comparsa su carapace e piastrone di piccolissimi puntini rossastri che man mano che vengono ignorati si estendono fino a formare chiazze rosse con aree necrotiche biancastre all’interno, sempre più grandi e profonde, coinvolgenti anche la cute. Da qui parte poi la setticemia che provoca sintomi sistemici:
- anoressia
- abbattimento
- letargia
- diminuzione del tono muscolare
- dimagrimento
- caduta degli artigli
- morte
La Scud è una malattia mortale per le tartarughe: più le lesioni sono profonde e diffuse e più la tartaruga rischia di non farcela. Difficile vedere una Scud in fase iniziale: di solito quando il proprietario se ne accorge, la tartaruga è già in setticemia e non si alimenta più. Inoltre il quadro si complica perché spesso la tartaruga presenta più patologie concomitanti: SCUD, ipovitaminosi A e MOM (Malattia Ossea Metabolica).
Terapia
Ovviamente più la terapia della Scud è fatta negli stadi iniziali, maggiori saranno le probabilità di sopravvivenza. Appena vedete delle macchiette o dei puntini rossastri sospetti sul carapace o sul piastrone della vostra tartaruga, dovete correre dal veterinario. Se vive insieme ad altre tartarughe, ricordatevi di isolarla immediatamente.
La terapia della Scud prevede:
- somministrazione di antibiotici sia per via sistemica che per via locale (assicurarsi con bendaggi che la pomata rimanga in loco)
- disinfezione locale, ma ricordatevi di tenere la tartaruga fuori dall’acqua, altrimenti il disinfettante si diffonde nell’acquario e non solo non fa effetto, ma la tartaruga rischia di berlo e di intossicarsi
- nutrizione forzata se la tartaruga è in setticemia
- asportazione del tessuto necrotico (lo farà il vostro veterinario con la metodica che ritiene più opportuna)
- tenere la tartaruga all’asciutto in ambiente pulito, ricordandosi di bagnarla ogni 3-4 ore per evitare che si disidrati. Si può tenerla all’asciutto, ma con accanto un asciugamano bagnato, in modo comunque da garantirle un certo grado di umidità corporea
E ricordatevi di migliorare le condizioni igieniche dell’aquario!
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Yogendra 174