Sciopero Globale per il Clima: presente anche la LAV
Anche la LAV partecipa allo Sciopero Globale per il Clima e suggerisce di seguire l'esempio della giovane attivista Greta Thunberg.
Anche la LAV ha deciso di partecipare allo Sciopero del Clima, consigliando di seguire l’esempio della giovane attivista Greta Thunberg e di diventare vegan. Il cambiamento climatico è un’emergenza globale che va affrontata con decisione e tempestività. Proprio per questo motivo oggi si tiene lo Sciopero per il Clima: la LAV sarà presente sia a Roma che in altre 19 città per manifestare a sostegno del clima. Lo slogan della LAV sarà: “Il clima lo cambi tu, cambia menù”. Il consiglio della LAV, infatti, è quello di diventare vegan per salvare il pianeta e tutti i suoi abitanti.
Sciopero del Clima: i consigli della LAV
La LAV ha così spiegato: “Anche Greta Thunberg, la giovane attivista che ha avviato questa mobilitazione, è vegana. Seguire il suo esempio, per salvare il clima, vuol dire anche intervenire sulla nostra alimentazione quotidiana e salvare moltissime vite animali. Per questo, non abbiamo esitato a sposare questa importante battaglia, per il Pianeta e tutti i suoi abitanti, umani e non”.
Durnte la manifestazione, i rappresentanti della LAV hanno anche distribuito omaggi 100% vegetali, offerti da Probios. Secondo l’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change), i cambiamenti climatici sono provocati dalle emissioni di gas serra provocate dalle attività umane. Il rapporto ha anche quantificato il cosiddetto “carbon budget”, il bilancio del ciclo del carbonio. Si tratta della quantità di gas serra che si può ancora emettere senza arrivare al punto di non ritorno. Se le emissioni di gas serra non verranno ridotte, si andrà molto rapidamente incontro al superamento di tale limite.
Alcune previsioni, poi, sostengono che fra 30 anni, carne e latticini avranno consumato l’81% del carbon budget rimasto. Le prime cinque grandi aziende mondiali che producono carne e latte, emettono più CO2 di quanta ne emettano singolarmente Regno Unito, Francia e Australia. La LAV ha così precisato: “Abbandonare i cibi di origini animale è una soluzione praticabile da subito, per ridurre le emissioni. I benefici di una scelta simile non hanno a che fare solo con il clima. Secondo uno studio dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), in Italia oltre il 75% delle emissioni di ammoniaca nell’aria è prodotto dagli allevamenti intensivi. Oltre al suo potenziale sanitario specifico, l’ammoniaca è uno dei principali precursori della formazione di particolato in atmosfera. In altre parole, gli allevamenti, in Italia, rappresentano la seconda fonte inquinante rispetto alla concentrazione del PM 2,5, la frazione più pericolosa per la salute delle polveri sospese. Paradossalmente, l’attuale normativa non prevede limiti di emissione per l’ammoniaca dagli allevamenti”.
La LAV porta a sostegno della sua tesi diversi studi. Uno recente, realizzato presso l’Università di Oxford, sostiene che carne, uova, latticini e acquacoltura sfruttino l’83% delle terre coltivate, fornendo solamente il 37% delle proteine e il 18% delle calorie. Sempre lo stesso studio ha dimostrato che, passando del tutto ad un’alimentazione vegetale che escluda prodotti di origine animale, la superficie di terreni coltivati si ridurrebbe del 76%.
Secondo la campagna #SolveDifferent del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, per produrre un hamburger con pancetta e formaggio servono 3.140 litri di acqua. Se la medesima ricetta viene fatta con carne bovina, si usano 2.500 litri di acqua. Un hamburger vegetale al 100%, invece, consuma il 75-95% in meno rispetto a quello di manzo, provocando l’87-90% di emissioni in meno e usando il 93-95% di terreno in meno.
La LAV ha poi così concluso: “I dati parlano forte e chiaro ed è inutile indugiare, come ripetiamo da 10 anni con la campagna Cambiamenu. Ci rivolgiamo soprattutto, ma non solo, alle nuove generazioni e a chi sostiene di tenere all’ambiente e al futuro del Pianeta ma non cambia abitudini a tavola – conclude LAV – per il clima bisogna cominciare dalle nostre abitudini e optare per l’unica alimentazione davvero sostenibile per il Pianeta, quella priva di ingredienti animali”.