San Rocco e il cane, una storia lungo i secoli
San Rocco – di cui oggi ricorre la festa – è sempre raffigurato con un cane. Scopriamo insieme il perché
La chiesa cattolica fa oggi memoria di san Rocco, uno dei santi più popolari anche perché lo si invoca contro la peste che ha sempre fatto paura e, quindi, la figura del santo ha avuto grande presa sugli animi delle persone. Però io credo che Rocco abbia conquistato anche molti cuori di persone semplici per via della sua storia e del suo cane con il quale viene sempre raffigurato.
A dire il vero le notizie su di lui sono poco precise e avvolte dalla leggenda, il che rende impossibile stabilire cosa vi sia di vero e cosa inventato. Secondo i dati più accertati, comunque, Rocco è nato a Montpellier, in Francia, fra il 1345 e il 1350 ed è morto a Voghera, in provincia di Pavia, fra il 1376 e il 1379: molto giovane quindi, a non più di trentadue anni di età.
Partito dalla Francia si sarebbe diretto in pellegrinaggio a Roma, dopo aver donato tutti i suoi beni ai poveri (era di famiglia ricca). Ad Acquapendente, in provincia di Viterbo, si sarebbe fermato per dedicarsi all’assistenza dei malati di peste e proprio lì avrebbe contratto la malattia. Per non contagiare altre persone, Rocco decise di andarsi a nascondere in una grotta e ivi aspettare la morte.
Ed è a questo punto della storia che spunta il cagnolino che ogni giorno gli portava un pezzo di pane che prendeva dalla tavola del suo umano di nome Gottardo Pallastrelli, signore del castello di Sarmato (Piacenza). Questi, incuriosito, un giorno seguì il cane (che la tradizione vuole si chiamasse Reste) e così scoprì Rocco. Lo fece curare e Rocco riprese la via verso casa. Arrestato perché sospettato di spionaggio, morì in carcere e solo dopo morto si scoprì che era di nobile lignaggio perché aveva un segno distintivo sul corpo (così raccontava il mio parroco: ho sempre pensato a un tatuaggio, ma chi lo sa?).
Come si diceva, la storia si mescola alla leggenda e non è certo facile sapere cosa sia vero e cosa no. Però l’immagine del cane è rimasta profondamente impressa nella memoria collettiva e oggi le molte raffigurazioni popolari pongono Fido accanto al Santo, così che, in quei paesi e città in cui ancora si usa fare la processione con l’effigie di san Rocco in questa giornata, viene portato in processione anche il cane, assurto a simbolo di generosità e di attenzione verso gli uomini che hanno bisogno. E non sono molti gli animali che vengono portati in processione!
Foto | Amici di San Rocco