Ruspe abbattono le casette dei gatti per costruire una strada, succede a Brescia
In provincia di Brescia, le ruspe distruggono una colonia felina, in barba alla legge, per costruire una strada. Morto un micino, sei dispersi.
Una vicenda che ha del credibile, purtroppo, visto che i soprusi ai danni dei randagi e di chi se ne occupa sono all’ordine del giorno in Italia. Ci riferiamo all’abbattimento delle casette dei gatti nel Comune di Paratico, in provincia di Brescia. La denuncia arriva dalla sezione bresciana dell’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali): la colonia felina è stata letteralmente spazzata via dalle ruspe per far posto ad una strada, senza alcun riguardo per i poveri gatti ospiti, tanto che un micino è stato trovato morto ed altri sei gatti risultano al momento dispersi, probabilmente sono ancora sotto le macerie.
Un fatto gravissimo, anche alla luce del fatto che la colonia felina di via Tengattini era regolarmente registrata. Il Comune non poteva e non doveva ignorarne l’esistenza quando ha concesso il via ai lavori. l’OIPA denuncia il completo disinteresse dell’amministrazione comunale sulla sorte dei gatti. Probabilmente è stata la ASL a non segnalare la colonia al Comune. Di certo c’è che le casette dei gatti sono state abbattute, i lavori proseguono e sotto le macerie potrebbero esserci le carcasse dei poveri mici.
Un atteggiamento a dir poco riprovevole, come spiega Anna Corsini, Coordinatrice delle Guardie Zoofile OIPA di Brescia, che risponde al reato di uccisione e maltrattamento di animali e che denota
Il completo disinteresse sia nei confronti dei felini uccisi, feriti e terrorizzati, sia del lavoro dei volontari che da oltre un anno si recavano quotidianamente ad accudire la colonia e a tenere pulita tutta l’area che li ospitava, nonostante la legge nazionale 281/91 sancisca che sono Comune ed ASL di competenza a dover provvedere alla sterilizzazione e alla cura dei gatti in libertà. La legge della regione Lombardia n. 33 del 2009, sancisce che i gatti che vivono in stato di libertà sono protetti ed è vietato maltrattarli o allontanarli dal loro habitat. Se il Comune, d’intesa con l’ASL competente, accerta che l’allontanamento si rende inevitabile per la loro tutela o per gravi motivazioni sanitarie, individua altra idonea collocazione, nel rispetto delle norme igieniche.
Vedere i volontari che scavano tra le macerie (del loro lavoro) mette addosso una gran tristezza: non solo le istituzioni non agevolano la tutela dei randagi, ma ostacolano chiunque provi a costruire qualcosa di positivo per alleviare la sofferenza dei gatti soli ed abbandonati a se stessi. Vergogna!
Via | GeaPress