Restiamo animali, illuminante saggio di Lorenzo Guadagnucci
Restiamo animali è un libro potente, che fa riflettere sull’alterità, sull’infinito del volto dell’altro, per citare il filosofo Emmanuel Lévinas, altro che può essere un uomo, una donna ma anche un animale non umano.
La notizia dei gatti salvati dai ristoranti cinesi ha portato più di qualcuno a tirare un sospiro di sollievo e a guardare con orrore le tradizioni culinarie di quel grande paese asiatico che mette in pentola quelli che da noi sono considerati gli animali da compagnia per eccellenza e cioè cani e gatti. Magari abbiamo condiviso la notizia su Facebook, l’abbiamo commentata e poi ci sediamo seduti a tavola dinanzi a una bella bistecca! Perché mangiare la mucca va bene e mangiare un cane o un gatto no? Se lo chiedeva già qualche tempo fa Melanie Joy nel libro Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche.
Un altro libro può esserci utile in questa nostre riflessione. Si tratta di Restiamo animali. Vivere vegan è una questione di giustizia, pubblicato da Terre di mezzo. Autore è il giornalista Lorenzo Gadagnucci, “uno dei 93 – come scrive lui stesso – che si trovavano all’interno della scuola Diaz al momento dell’irruzione della polizia di Stato. Fui picchiato, coi modi spicci e brutali di quella spedizione punitiva, e anche arrestato (come gli altri 92) con accuse abnormi, come l’associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e saccheggio”.
Guadagnucci, attraverso un ritmo serrato e uno stile chiaro e limpido, ci porta sui sentieri del rispetto degli animali, partendo dalla propria esperienza, di uomo che ha visto la morte in faccia e che in quel momento si è sentito come i tonni nelle tonnare: violenza allo stato puro. Eppure i tonni continuiamo a mangiarli, anzi si organizzano anche i tour per vedere come li si ammazza. Se la stessa cosa si facesse per i cani, si griderebbe allo scandalo…
Siamo convinti che denunciare la separazione uomo/animale come un artificio, e quindi accettare la nostra natura di animali umani, sia il modo migliore di accogliere quell’esortazione a battersi contro i soprusi e contro l’ingiustizia. “Restiamo animali”, diciamo a noi stessi, perché siamo coscienti d’essere ospiti – e non dominatori – del pianeta Terra, compagni di viaggio di tutti gli altri viventi, ai quali dobbiamo rispetto, in uno spirito di cooperazione e collaborazione, riconoscendo le attitudini e le specificità di ciascuno. Le differenze, anche fra gli umani, sono spesso trasformate in gerarchie, in esclusione ed emarginazione, a seconda dei rapporti di forza. È una logica che va capovolta: ciò che differenzia può essere valorizzato, la logica gerarchica può essere smontata e diventare fratellanza.
Restiamo animali è un libro potente, che fa riflettere sull’alterità, sull’infinito del volto dell’altro, per citare il filosofo Emmanuel Lévinas, altro che può essere un uomo, una donna ma anche un animale non umano. C’è forse qualcuno di noi che dubita che il nostro cane abbia una propria personalità? Qualche lettrice o lettore di Petsblog avrebbe forse l’ardire che il gatto con cui vive non è capace di comunicare? Già in questo dire “cane” e “gatto” creiamo una barriera. Lo sappiamo bene: per ognuno di noi non esistono “cani” e “gatti”, ma esiste Lilla, Daphne, Shalom, Nerina… hanno una propria identità ben definita e di ognuno, per dirla con Guadagnucci, potremmo scrivere la biografia, che sarebbe diversa da quella di tutti gli altri animali, esseri umani compresi. Parlare di categorie (“cani”, “gatti”, “conigli”, “criceti”… e ancora – sempre per citare il libro – di animali “di affezione”, “domestici”, per distinguerli da quelli “da reddito”, a loro volta scomponibili per sotto categorie: “da carne”, “da latte”, “da uova”) è già, per quanto assurdo possa sembrare un primo passo verso quella situazione “cinese” che tanto ci fa indignare.
Lorenzo Guadagnucci propone la scelta alimentare vegana come una scelta di giustizia verso di noi, verso gli animali non umani e verso l’ambiente. Si potranno opporre mille obiezioni, a partire da questioni di “salute” fino a giungere a considerazioni culturali. Liberissimi di obiettare, naturalmente, a patto di non dimenticarsi che è perfettamente inutile scandalizzarsi se in qualche parte del mondo Fido finisce nel piatto di qualcuno ed essere indulgenti con noi stessi quando addentiamo un cosciotto di pollo.
Lorenzo Guadagnucci
Restiamo animali.
Vivere vegan è una questione di giustizia
Terre di Mezzo, 2012
pp. 256, euro 14
disponibile anche in eBook: euro 7,99