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Regali di Natale per gatti, la letterina di un micio a Santa Mouse

La mia micia ha scritto la letterina a Santa Mouse: non ho resistito e ho sbirciato...

Regali di Natale per gatti, la letterina di un micio a Santa Mouse

Chi ha un gatto si riconosce dal fatto che non ha sveglie in casa e se ce l’ha raramente arrivano a suonare quando si è ancora addormentati. Questa mattina mi sono svegliata come al solito alle prime luci dell’alba con le zampette d’elefante della mia micia che mi passeggiava con nonchalance sul viso. Aperta parentesi: non sono sempre leggiadri ed eleganti i gatti, sfatiamo questo mito. Chiusa parentesi. Ad ogni modo, vicino alla ciotola, imbrattata di briciole di croccantini, ho trovato la letterina della mia gatta a Santa Mouse, con tanto di zampa in calce a firmare i suoi (pochi) buoni propositi e le sue (tante) richieste.

Ve la copioincollo, magari può tornarvi utile per scegliere i regali di Natale anche per i vostri di gatti. Perdonatele il tono petulante ma la mia micia non è tanto diplomatica: quando ha da dire qualcosa la miagola ad alta voce, senza troppe cerimonie. Non ci somigliamo per niente.

Cara Santa Mouse, innanzitutto volevo farti notare che non hai esaudito i miei desideri dello scorso anno. Ti avevo chiesto di portare con te in Lapponia quel cane sempre sorridente. Mi irrita. Non capisco perché rida e scodinzoli così tanto e già che lui non ha sette vite come me, può spassarsela. Ad ogni modo, ti ripeto la richiesta: se il cane non può sparire, che almeno gli scompaia quel sorrisetto scemo dalla faccia. E che stiano meno appiccicati con la mia padrona: capisco l’affetto ma una coppia per funzionare ha bisogno dei suoi spazi vitali. Faglielo capire. Lo dico per loro, io non sono mica gelosa e non voglio neanche sapere perché vanno al bagno insieme fuori ogni due o tre ore. Non giudico le persone dalle loro compagnie, io. Detto questo: avrei bisogno di più scatole. Quelle che ho sono tutte rotte e non me ne procurano abbastanza in casa. Le lasciano per pochi minuti in soggiorno e poi le fanno sparire non appena mi sono acciambellata. Credo abbia a che fare con un certo Ordine, cerca di capirne di più su questo signore e sul perché voglia le mie scatole. Più scatole, dunque. Possibilmente creative, con tante finestre e porte per giocare e osservare senza essere osservati, mipiace. Seconda richiesta: porte sempre aperte. Mi piacerebbe una notte bianca dei gatti un paio di volte all’anno, poter entrare e zampettare sui banconi in cucina, mettere il muso dove mi pare senza perdere carezze, possibilmente, come inspiegabilmente avviene ora quando lo faccio. Terza richiesta, cioè più che una richiesta è una supplica: di’ alla mia padrona che l’ho capito benissimo che mi nasconde i giochi dopo un po’ per poi ritirarli fuori e spacciarmeli per nuovi dopo qualche tempo. Non attacca con me. Faglielo sapere, è importante perché altrimenti devo fingere entusiasmo e mostrarmi interessata ogni volta che li rivedo per la milionesima volta. Per ora è tutto. Anzi, un’ultima cosa: non ti salti in mente di portarmi un fratellino. Non abbiamo spazio, davvero. Altrimenti, figurati, ne sarei felicissima. Ah, dimenticavo: se esaudisci tutti i miei desideri, prometto di non dire più bugie. A partire da allora. Distinti miagolii. Tua Mentegatta (sì, uso ancora il mio cognome da gattina e allora?).

Foto | Mentegatto

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