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Quando dividere i criceti: il maschio dalla femmina, i cuccioli dalla madre

Seppur crudele, è una pratica da fare quando ci sono dei criceti litigiosi, ma non solo! Ecco alcuni casi in cui è indispensabile separare il maschietto dalla femminuccia e i piccoli dalla madre. Analizziamo alcuni esempi e vediamo dove ci sono più possibilità di armonia tra criceti mentre, in altri casi, è indispensabile attuare la […]

Quando dividere i criceti: il maschio dalla femmina, i cuccioli dalla madre


Seppur crudele, è una pratica da fare quando ci sono dei criceti litigiosi, ma non solo! Ecco alcuni casi in cui è indispensabile separare il maschietto dalla femminuccia e i piccoli dalla madre. Analizziamo alcuni esempi e vediamo dove ci sono più possibilità di armonia tra criceti mentre, in altri casi, è indispensabile attuare la separazione.

Parto della cricetina: è un periodo molto delicato per la femmina e quindi dovete osservarla attentamente, in particolare gli ultimi giorni della gestazione. Infatti, la cricetina diventa nervosa, prepara l’alloggio futuro per i figli ed è possibile attacchi il maschio fino ad ucciderlo a morsi. Purtroppo la femmina decide se il maschio può aiutarla a partorire e ad accudire i piccoli, o se è il caso di “toglierlo di mezzo”. In alcuni casi la femmina strappa al maschio perfino tutti i peli per fare il nido dei nascituri. Badate dunque bene ai movimenti della cricetina e togliete il maschio alle prime avvisaglie di problemi.

Dopo il parto: è pressochè indispensabile togliere il maschio. Un motivo su tutti: la femmina torna fertile già qualche giorno dopo il parto stesso. Se volete dunque evitare una cucciolata di fila ad un’altra togliete immediatamente il maschietto: preserva naturalmente la vita della femminuccia che sarebbe messa a dura prova da due parti di seguito. La mia esperienza di divisione è stata nel complesso sempre positiva anche se un maschietto non ha mangiato per vari giorni, probabilmente proprio per la mancanza della femmina. Fortunatamente si è ripreso grazie a sali minerali e verdurine fresche che lo hanno rimesso in forma in breve tempo: anche un criceto può soffrire di depressione! Veniamo ora al caso dei cuccioli.

Separare i cuccioli dalla madre dipende dal periodo di allattamento. In linea di massima varia tra le tre settimane ed un mese di vita dei cuccioli. Spesso è la mamma stessa ad “allontanare” i bambini rendendoli indipendenti e facendo loro mangiare soltanto prodotti freschi e semini. Ci sono casi di evidente sovraffollamento nella gabbietta: in questo caso addirittura la madre può attaccare i piccoli per ridurre la popolazione. Badate dunque a dare uno spazio consono a mamma e figli e, nel caso, separateli quando i bambini sono grandi. Dopo lo svezzamento è indispensabile separare i maschietti dalle femminucce.

Tra figli della stessa cucciolata: separiamo sempre i maschi dalle femmine dopo lo svezzamento. Logica vuole sia altamente sconsigliato lasciare maschio e femmina della stessa cucciolata insieme: potrebbero far figli a loro volta, e fra fratelli! La mia esperienza classica è stata di lasciare le femminucce con la mamma e togliere tutti i maschietti. Il sesso dei criceti diventa evidente al secondo mese di vita: controllate subito e mettete i maschietti in un’altra gabbietta. Purtroppo vi dico che i maschi sono territoriali: potrebbero andare in accordo per un periodo e all’improvviso iniziare a mordersi. Per tentare di prevenire la cosa date naturalmente ad ognuno una ruota, cibo in abbondanza e verdure fresche. Razionate i dolcetti per entrambi e fornite uno spazio consono. Per farvi un esempio, ho tenuto due criceti maschi in una gabbia di 75×40 a due piani ma, dopo qualche tempo, hanno iniziato comunque a litigare e sono stata costretta a dividerli.

Non temete neppure in questo caso: il criceto è solitario di natura, non soffre a restar solo nella gabbietta. Vi chiedo, come sempre, di portare la vostra esperienza! Come sono i vostri criceti? Estremamente affabili tra loro o avete avuto esperienze negative?

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