Petsblog Cani Coronavirus in cani e gatti: i dati epidemiologici

Coronavirus in cani e gatti: i dati epidemiologici

Uno studio ha mostrato i primi dati epidemiologici relativi alla presenza del Coronavirus in cani e gatti in Italia.

Coronavirus in cani e gatti: i dati epidemiologici

Stanno piano piano uscendo i primi studi relativi ai dati epidemiologici inerenti la presenza del Coronavirus in cani e gatti in Italia. Lo studio pubblicato su Nature.com dal titolo “Evidence of exposure to SARS-CoV-2 in cats and dogs from households in Italy”, E I Patterson, et al. Nat Commun. 2020 Dec 4 ha rivelato quanto sia presente il Coronavirus in cani e gatti di proprietari che vivono nel nord Italia. Lo studio ha preso in esame ben 919 cani e gatti di persone che abitavano nel nord Italia, zona maggiormente colpita dalla prima ondata di Covid-19.

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Coronavirus, cani e gatti: prevalenza

Lo studio ha utilizzato test sia molecolari che anticorpali per cercare di capire quanto fosse presente il Coronavirus nella popolazione di cani e gatti domestici nel nord Italia. Parlando di test molecolari, nessuno dei 919 cani e gatti presi in esame è mai risultato positivo alla PCR. Questo vuol dire che nessuno di loro nel momento del test ospitava il Sars-Cov-2 nel proprio organismo.

Andando però a eseguire i test anticorpali, si è visto che il 3,3% dei cani e il 5,8% dei fatti aveva nell’organismo anticorpi neutralizzanti attivi contro il Sars-Cov-2. Si è anche visto quello che già si era detto: i cani che arrivavano da famiglie che erano risultate positive alla Covid-19 avevano maggiori probabilità di essere positivi rispetto ai cani che arrivavano da famiglie che erano negative.

Cosa vuol dire?

Più o meno lo studio ha confermato quello che si sta dicendo da mesi. Cani e gatti possono contrarre il Coronavirus e sviluppare anticorpi contro il Sars-Cov-2 soprattutto se vivono in un ambiente ad alta carica infettante. In questo caso si parla di case in cui la famiglia era positiva al Coronavirus, con alta carica ambientale. Cani e gatti tendono a non sviluppare la malattia. Al massimo sono stati segnalati sintomi leggeri e autolimitanti. La cosa importante, però, è che noi possiamo contagiare gli animali, ma loro non possono contagiare noi.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Via | Nature.com

Foto | Pixabay

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