Emergenze e urgenze veterinarie: quali sono le priorità?
Questo è un articolo particolare: voglio cercare di spiegare ai proprietari quali siano le priorità da considerare in caso di emergenze o urgenze veterinarie.
Emergenze e urgenze veterinarie – Di che cosa si intenda veramente per emergenza veterinaria ne abbiamo già parlato in passato. Ora andremo a focalizzare l’attenzione su un altro aspetto delle urgenze: le priorità. Mi spiego meglio: l’idea per il post mi è venuto a seguito del ripetersi di numerose scene durante la visita clinica in corso di emergenza veterinaria. La scena è questa: cane o gatto praticamente moribondo, steso su un fianco per un qualsiasi problema che possa conciarlo in tali condizioni o magari con ferite multiple profonde o avvelenato o a cui viene diagnosticato un gravissimo problema cardiaco, un tumore e via dicendo. E il proprietario che a seguito di ciò ti chiede candidamente: “Ah, sì, però ci sarebbe da fare anche il vaccino” oppure “Sì, sì, va bene, però ha le unghie da tagliare” o peggio “Ma io sono preoccupato per quella dermatite”. Come direbbe Montalbano, ma stiamo babbiando? Qui qualcuno ha bisogno di rivedere le proprie priorità (la citazione è voluta).
Priorità in corso di emergenza veterinaria
Quello che non riesco a capire è questo: il tuo veterinario ti sta dicendo che il pet è grave, ha una patologia incurabile, è allo stadio terminale, non ha molte speranze, ha un cuore che non funziona più, un tumore che ha invaso tutto il fegato e la milza, che rimarrà paralizzato a vita e tutto quello a cui i proprietari sanno pensare è il taglio delle unghie o la forfora? Per fare un esempio traslato in umana è come se portaste un vostro famigliare al Pronto Soccorso in arresto cardiaco e chiedeste ai medici di fargli la vaccinazione per l’influenza o di sistemargli l’unghia rotta o il nome di uno shampoo per la forfora. Mai vi sognereste di chiedere una cosa del genere, almeno me lo auguro, quindi perché fare di questi numeri dal veterinario?
Francamente non riesco a trovare una spiegazione plausibile a questi atteggiamenti: un conto è non capire quello che il veterinario ti sta dicendo se comincia a parlare in “medichese” stretto, ma tutti dovrebbero essere in grado di capire concetti come tumore in stadio terminale, cuore che non funziona, rene che non funziona più, sono cose che si studiano alle elementari.
Quando il cane, il gatto, il coniglio o qualsiasi pet arriva per un’emergenza, prima si valutano le condizioni che possono salvargli la vita: vie aeree, cuore e respirazione; si valuta che non ci siano gravi emorragie in atto. Tutto il resto è superfluo: una dermatite, un’unghia incarnita, il vaccino in ritardo, l’otite non faranno morire il vostro pet, un cuore scompensato, crisi convulsive continue, un edema polmonare invece possono farlo morire.
Bisogna entrare nell’ottica della gravità del problema principale: l’emergenza va risolta senza distogliere l’attenzione del veterinario dalle cose veramente importanti, poi, una volta messo in sicurezza il paziente, si può passare a risolvere tutto il resto. In fin dei conti se il cane è in ritardo con i vaccini da mesi, se ha quella dermatite da qualche settimana, se va avanti con l’otite da un mesetto, possibile che vi venga in mente di risolvere questi problemi nel momento in cui il cane magari non riesce a respirare, ha le crisi convulsive, perde sangue da mille ferite, ha il bacino fratturato e via dicendo?
Cosa non fare in caso di emergenza veterinaria
Ecco cosa non fare in caso di emergenza veterinaria:
- Non ritardare a portare il paziente a visita fino a quando è troppo tardi: ho notato che magari per una zecca viene pretesa una visita urgente anche fuori orario, mentre un cane che respira male può tranquillamente aspettare il giorno dopo! Stiamo scherzando?
- Niente isterismi, spiegate con calma al veterinario cosa è successo: se il veterinario deve prima calmare la vostra crisi di panico per capirci qualcosa fate perdere tempo per la stabilizzazione del paziente
- Limitatevi alle cose essenziali relative all’urgenza del momento: se il cane è in edema polmonare per uno scompenso cardiaco, al veterinario non interessa sapere che sei anni prima aveva avuto una diarrea perché aveva mangiato del pecorino stagionato. Se invece ha altre gravi patologie in corso o sta facendo terapie particolari, quelle vanno segnalate
- Concentratevi su quello che vi sta dicendo il veterinario: è fondamentale, non partite per la tangente con elucubrazioni vostre altrimenti vi perdere il senso del discorso
- Non chiedete al veterinario ogni tre secondi come sta il cane, non subissatelo di domande mentre cerca di stabilizzare il paziente, non chiedetegli cose inutili: in veterinaria tendiamo a essere più gentili, vi facciamo assistere, ma se fate dei numeri del genere in un Pronto Soccorso umano venite sbattuti fuori dalla stanza senza troppe cerimonie. A volte è meglio un ego ferito che un ostacolo alla stabilizzazione del paziente
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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