Contrabbando di gatti a uso alimentare sventato in Vietnam
Un camion con tre tonnellate di gatti a uso alimentare è stato sequestrato in Vietnam: facile indignarsi per la notizia, ma noi non facciamo lo stesso con altri animali che finiscono nei nostri piatti?
Al confine tra il Vietnam e la Cina le forze dell’ordine hanno sequestrato un camion contenente tre tonnellate di gatti vivi, chiusi in delle cassettine, destinati al mercato alimentare di Hanoi, capitale del Vietnam. Il conducente e proprietario del camion, Hoang Van Hieu, è stato arrestato e ha ammesso di aver preso i gatti nei pressi del confine e che, comunque, si trattava di animali provenienti dalla Cina.
In Vietnam il contrabbando dei gatti non è una novità, anche se in questo ultimo periodo sembra che ci sia un incremento. I mercati più fiorenti per la carne di gatto, a quanto pare, sono nelle province di Thai Binh e Nam Dinh, vicino Hanoi: in quelle zone la carne di gatto è considerata una prelibatezza e consumata in occasioni di grandi feste, come per esempio i matrimoni.
Tutti salvi i gatti sequestrati, dunque? Non è detto. Secondo la legge vietnamita, tutto quello che è oggetto di contrabbando deve essere immediatamente distrutto. Sarà così anche per questi mici?
Facile scandalizzarsi per una notizia come questa ed ergersi a giudici bollando con chissà quali epiteti quei popoli che si nutrono di carne di gatto e di cane. Eppure noi qui non facciamo nessuna storia per i conigli che vengono macellati, gli agnellini le cui foto spesso riempiono le nostre bacheche in rete perché sono “bellini”; e ancora vitelli, mucche, polli. Mangiamo senza alcun problema gli animali non umani, ma poi puntiamo il dito contro quelli che ne mangiano alcuni che per noi sono di “affezione”. Ci diciamo amanti degli animali, ma poi nel nostro piatto la bistecca la vogliamo.
Sarebbe bene ricordarsi quel che diceva George Bernard Shaw (1856-1950, Nobel per la letteratura 1925): “Gli animali sono miei amici…e io non mangio i miei amici”.