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Fratture del bacino nel cane: cause e cosa fare

Oggi andiamo a parlare di un problema di natura ortopedica: ecco le principali cause e sintomi delle fratture del bacino nel cane. E soprattutto cosa fare.

Fratture del bacino nel cane: cause e cosa fare

Che ne dite se oggi andiamo a parlare di fratture del bacino nel cane? Si tratta di un’evenienza ortopedica piuttosto frequente nei nostri casi, è una delle più comuni fratture che si vedono in veterinaria. Non pensiate che anche il gatto non si fratturi il bacino, anzi, la frattura del bacino nel gatto è seconda come frequenza solamente alla frattura di femore, ma della frattura del bacino nel gatto parleremo in futuro in un articolo dedicati ai felini. Oggi ci concentreremo principalmente sulle fratture del bacino del cane, andiamo a guardare cause, sintomi e cosa fare.

Cause e sintomi

Come dicevamo, le fratture del bacino nel cane sono una patologia ortopedica di frequente rilievo nella pratica ambulatoriale. L’età di incidenza secondo alcuni studi sembra essere maggiormente compresa fra i due e i tre anni, con una certa prevalenza delle femmine rispetto ai maschi. Pare inoltre che le razze più colpite siano i meticci e i Jack Russel Terrier.

Se vi state chiedendo quali siano le cause più comuni di fratture del bacino nel cane, ebbene al primo posto ci sono gli incidenti stradali: il cane che finisce sotto una macchina può manifestare una frattura pelvica. E questo non necessariamente vuol dire cani finiti sotto una macchina perché sono scappati in mezzo alla strada o perché sono stati investiti mentre attraversavano, ma spesso capita che i cani finiscano sotto le ruote delle auto dei proprietari in movimento nel proprio cortile. Questo per dire che se state manovrando nel vostro cortile, controllate sempre attentamente dove si trova il cane perché non sempre li si vede con gli specchietti e amano infilarsi sotto le macchine in manovra. Può capitare di assistere a fratture del bacino anche in cani caduti dal balcone, anche se è un’evenienza che colpisce di più i gatti.

Le fratture del bacino possono interessare l’ileo, l’ischio, il pube, il sacro o svariate combinazioni di questi segmenti ossei. Inoltre le fratture possono essere semplici, multiple o scheggiose. Il tipo di frattura più comune è quella semplice, anche se non mancano quelle scheggiose. E spesso quelle multiple presentano una frattura scheggiosa in almeno un sito.

Per quanto riguarda i sintomi avremo modo di vedere zoppia più o meno pronunciata, difficoltà di stazione, dolore alla palpazione e estendendo gli arti posteriori caudalmente si noterà una differenza di lunghezza dei medesimi. La diagnosi di frattura del bacino viene emessa prima come sospetto clinico durante la visita, salvo poi essere confermata da radiografie. In medicina umana si usano TC e RM, ma in veterinaria visti i costi e la scarsa disponibilità di strutture che eseguano questi esami, si tende a privilegiare ancora la radiografia.

Cosa fare

Bisogna capire una cosa: il cane con frattura del bacino deve essere considerato nel suo insieme e non solo focalizzarsi sulla frattura. Che è importante, per carità, ma il problema è che spesso a fratture pelviche sono associate lesioni vescicali, uretrali o danni al mesentere. Il che vuol dire che finché non si è sicuri che non ci siano concomitanti rotture di organi interni, bisogna andare cauti con le fratture. Un esempio: se è vero che una lesione vescicale si evidenzia con grave sintomatologia in tempi brevissimi, così come un’emorragia per rottura della milza, altre lesioni come quelle a carico del mesentere possono evidenziarsi anche a giorni di distanza dall’evento traumatico. E se nel frattempo ci si concentra solo ed esclusivamente sulla chirurgia ortopedica si rischia di perdere di vista il quadro d’insieme.

Per quanto riguarda la terapia delle fratture del bacino, bisognerà come prima cosa contattare un veterinario ortopedico. Se la situazione lo richiede (e per esperienza nella maggior parte dei casi ho visto gli ortopedici consigliare questo approccio conservativo) ecco che si attua quella che negli Stati Uniti è stata ribattezzata coma la terapia del metro cubo: in pratica vuol dire riposo forzato in gabbia, debita terapia antidolorifica e di sostegno. Il bacino di norma nel giro di un mese si salda e ossifica: il cane magari sarà leggermente sbilenco, ma riprenderà tutte le sue funzioni.

L’alternativa è rappresentata dalla chirurgia: questa di norma viene applicata qualora ci siano fratture particolarmente gravi (per esempio le fratture con coinvolgimento dell’acetabolo per evitare eccessiva artrosi), tali da non potersi saldare da sole o se si decide comunque di adottare un approccio chirurgico. La chirurgia l’ho vista adottare anche nei casi in cui il bacino si era saldato in modo tale da impedire una corretta defecazione. In questi casi starà al veterinario ortopedico stabilire quale sia l’approccio chirurgico e il tipo di strumenti di sintesi da usare (viti o placche), se l’osso si era già parzialmente saldato tocca romperlo nuovamente per posizionarlo correttamente. Attenzione che anche in caso di chirurgia bisogna prendere in considerazione come complicanza un restringimento eccessivo del canale pelvico con conseguente difficoltà nella defecazione. In seguito a intervento chirurgico, quando la frattura sarà saldata, sarà poi anche possibile far effettuare al cane della fisioterapia riabilitativa.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | mariussvoboda

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