Educare i cani: il metodo gentile
Metodo gentile e metodo coercitivo nell'educazione dei cani: alcuni aspetti salienti.
Ci sono diversi metodi per addestrare un cane. Questa volta non parleremo dei metodi di Cesar Millan ma di quello comunemente dichiarato “Metodo Gentile”. Ne sentiamo spesso parlare ma raramente qualcuno entra nel dettaglio di questa tipologia di addestramento. Cerchiamo di capire le basi di questo metodo.
A differenza del metodo coercitivo il metodo gentile si basa sul motivare positivamente un cane a fare una determinata cosa: non a caso lo si definisce “educazione” anziché “addestramento”. In parole molto “terra-terra” se io voglio che un cane mi porti un oggetto, nel caso del metodo coercitivo lui lo fa altrimenti lo sgrido, nel caso del metodo gentile, lui lo fa per avere in cambio una carezza (ripeto, è una semplificazione estrema dei due concetti). E se non fa quello che gli si chiede? Niente rimproveri o punizioni, semplicemente lo si ignora.
Questo meccanismo invoglierà il nostro cane a ubbidire perchè imparerà che, ad ogni comando ascoltato, lui riceverà un premio. Poco importa se il premio è una carezza, un biscotto, una pallina o chissà cos’altro. L’associazione “obbedienza-premio” è molto più costruttiva di quella “disobbedienza-punizione”. Creerà nel vostro cane un atteggiamento mentalmente positivo, meglio predisposto anche all’iterazione con altri cani e con le persone proprio perchè lui si comporterà al meglio per avere un premio o una coccola.
Via| Amici con la coda
Foto|Flickr