Petsblog Animali domestici Pediculosi nel cane e nel gatto: sintomi e terapia dei pidocchi

Pediculosi nel cane e nel gatto: sintomi e terapia dei pidocchi

Che ne dite se oggi torniamo nell’affascinante mondo della parassitologia? Oggi vedremo la pediculosi nel cane e nel gatto, concentrandoci su sintomi e terapia dei pidocchi.

Pediculosi nel cane e nel gatto: sintomi e terapia dei pidocchi

Prima di andare a vedere il ciclo biologico, i sintomi e la terapia dei pidocchi nel cane e nel gatto, due precisazioni. Prima di tutto l’infestazione da pidocchi, definita pediculosi, è rara nel cane e nel gatto, onestamente sono secoli che non ne vedo una. Di solito si ha in cani e gatti malati, fortemente debilitati, malnutriti e che vivono in scarse condizioni igieniche, quindi tendenzialmente la si vede nei gatti randagi. In secondo luogo: NON attacca l’uomo. O se per questo neanche le altre specie: i pidocchi sono specie-specifici, quindi quelli dell’uomo attaccano solo l’uomo, quelli del cane solo il cane, quelli del gatto solo il gatto. Questo per dirvi che se i vostri figli prendono i pidocchi la colpa non è del cane o del gatto, bensì probabilmente li avrà presi a scuola, in palestra, in piscina o via dicendo, da altri esseri umani.

Ciclo biologico

I pidocchi sono parassiti esterni senza ali, dotati di tre paia di arti, un paio di antenne, sono parassiti obbligati estremamente specie-specifici. I pidocchi di cani e gatti fanno parte o degli Anopluri, cioè i pidocchi pungitori o degli Ischnocera, cioè i pidocchi masticatori (ex Mallofagi). I primi quindi succhiano il sangue, i secondi non sono ematofagi e quindi si nutrono di peli e detriti della pelle.

Il ciclo biologico dei pidocchi si svolge sull’ospite: la femmina depone le uova (lendini) che ci cementano sul fusto del pelo. Dall’uovo esce la ninfa (praticamente un adulto in miniatura) che deve fare tre mute prima di diventare pidocchio adulto. Tutto il ciclo dura 2-3 settimane e la durata della vita di un pidocchio è di un mese. La trasmissione avviene tramite contatto diretto e inoltre non sopravvivono a lungo nell’ambiente esterno. Tendenzialmente le infestazioni sono maggiormente presenti in inverno.

I pidocchi più comuni del cane sono il Trichodectes canis, pidocchio pungitore e possibile ospite intermedio della tenia Dipylidium caninum. Il Linognathus setosus è un pidocchio succhiatore. L’unico pidocchio del gatto è il Felicola sub rostrata, pidocchio pungitore

Sintomi

I pidocchi si distribuiscono un po’ ovunque sul corpo di cani e gatti, anche se tendono a localizzarsi su testa, collo, dorso e zona lombare. I sintomi variano a seconda del numero di parassiti e della gravità del prurito:
nessun sintomo, si vedono solo i pidocchi in movimento e le lendini adese ai peli:

  • papule, scaglie
  • alopecia, escoriazioni, croste
  • alopecia simmetrica nei gatti
  • dermatite miliare nei gatti
  • gravi anemie nei cuccioli pesantemente infestati

La diagnosi viene effettuata tramite esame microscopico del pelo, esame visivo diretto o lente di ingrandimento. La diagnosi differenziale viene fatta nei confronti di altri ectoparassiti (fra cui anche la Cheyletiella), patologie allergiche o disturbi della corneificazione.

Terapia

La terapia per i pidocchi del cane e del gatto prevere l’applicazione dei più comuni antiparassitari esterni. Nel cane si usa il fipronil, le permetrine, la selamectina, l’imidacloprid+moxidectina, il metaflumizone+amitraz. Nel gatto si usano o il fipronil o la selamectina. Tecnicamente bisognerebbe ripetere il trattamento dopo 14 giorni per uccidere i pidocchi nati dalle lendini dopo il primo trattamento. In teoria funzionano anche l’ivermectina e l’imidacloprid, ma non sono stati registrati per il cane e il gatto. E ricordatevi di trattare tutti gli animali della stessa specie conviventi. E possibilmente migliorate le condizioni igieniche in cui cani e gatti vivono.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | meknits

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

A che età i gatti smettono di giocare?
Comportamento Gatti

A che età il gatto diventa adulto e smette di giocare? In realtà, non è possibile stabilire con esattezza a che età i gatti smettono di giocare. Tuttavia, sappiamo che una volta raggiunta la fase adulta, ovvero verso i 7-10 anni di età, i nostri mici potrebbero mostrarsi meno interessati al gioco e più attratti da pisolini e riposini.