I cagnolini, una poesia di Stefano Benni
In una sua poesia, Stefano Benni ci descrive vari tipi di cani fino ad arrivare a quelli poliziotti
Di Stefano Benni, autore cult per molte lettrici e molti lettori, abbiamo già proposto la poesia A una gatta, in cui l’autore ci presenta “una gatta che non invecchia mai” di nome Nuvola. La poesia è tratta dalla raccolta Prima o poi l’amore arriva. Nella stessa silloge troviamo anche una simpaticissima poesia dedicata ai cani, anzi ai cagnolini, per riprendere il titolo del componimento poetico.
Stefano Benni in questa poesia ci presenta vari tipi di cani: quello bassino e quello grasso, il cane fedele e poi quello educato; ci sono anche i cani puzzolenti e uno con la coda lunga lunga. Infine ci sono due cani poliziotti che un giorno incontrano un noto politico (ormai passato a miglior vita) e scatenano il finimondo. Del resto, la rima ci stava a pennello!
I cagnolini
C’era un cane così bassino
che quando nevicava
cinque orme lasciava
le quattro zampette e il pisellinoC’era un cane così grosso
che il campione russo dei pesi
Anatoli Firzuskij di Thilisi
non riusciva e sollevare il suo ossoC’era un cane così fedele
che quando il padrone morì
sopra la sua tomba aprì
una bancarella di ex-voto e candele
crisantemi e patate salate
e fece quattrini a palateC’era un cane così educato
che faceva la cacca in un prato
e poi per non sporcare
prendeva un treno accelerato
e l’andava a buttare a mareC’eran due cani così puzzolenti
che nessuna pulce li abitava
e anzi il padrone li usava
per pulire vetri e pavimentiC’era un cane con una coda nera
ma così lunga, ma lunga così
che se gliela pestavano venerdì
faceva cai cai domenica seraE c’eran due cani poliziotti
che davan la caccia ai delinquenti
e ai ladri e ai bugiardi mostravano i denti
un giorno videro Andreotti
e dovettero tenerli in venti.