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Gattari da legare: Il quarto d’ora di celebrità

Oggi ho letto il primo accenno ad Halloween dell'anno, e già mi è venuta l'ansia per tutti bassotti travestiti da hot dog e i persiani vestiti da odalisca.

Gattari da legare: Il quarto d’ora di celebrità

Sia chiaro, non sono una bacchettona: ho più volte cercato di tenere un centrino all’uncinetto sulle teste delle mie gatte per godere dell’effetto “nobildonna spagnola in udienza ufficiale dal Papa”. Ma i miei tentativi finivano sempre frustrati.

A volte i nostri animali ci fanno ridere coi loro comportamenti maldestri o impacciati e, mi dispiace dirlo, fa parte del gioco: quando un gatto tenta di saltare su un mobile alto e fallisce mancando la presa come in un cartone animato, rido. Perdonatemi, ma non posso farne a meno. Ma non lo esporrei mai al pubblico ludibrio: “Hey! Volete vedere quanto è ridicolo il mio gatto? Venite, monto una credenza nella piazza del paese e vediamo quante volte cade”. Perché portare un animale in giro per la città o in “giro per il web” con un video, è più o meno la stessa cosa che montare la credenza nella piazza del paese, se l’animale in questione è travestito da principessa Leila.

Qual è il problema di fondo? L’umanizzazione eccessiva dei nostri pets? Anche. Tutti noi abbiamo sbaciucchiato cani e gattini chiamandoli “bimbi” e cose simili. Tutti abbiamo attribuito agli animali domestici sentimenti o esigenze che non hanno. Quanti di voi lasciano la luce accesa al gatto, quando escono di casa? Quanti hanno detto “oggi vedo Fufi un po’ strano: ce l’hai con me perché volevi altri croccantini?”. Ho anche sentito un “ti senti in colpa perché mi hai rotto il vaso, vero?”. Scusi, signora, ma penso che il gatto manco se lo ricordi, di averle rotto il vaso.

Io penso che la faccenda sia ancora più semplice: travestiamo i nostri animali perché siamo esibizionisti. È il nostro quarto d’ora di celebrità su internet grazie al nostro cane, visto che noi non sappiamo ballare né recitare. Tutti Anna Magnani in “Bellissima“. E quando non abbiamo il cane, postiamo foto e video di quello che cuciniamo, o video dei nostri figli che si stampano in una pozzanghera gelata in inverno, mentre noi ridiamo soddisfatti fuori campo. A me va benissimo questa nostra mania di protagonismo: l’uomo l’ha sempre avuta, e adesso è solo più evidente perché abbiamo i nostri mezzucci per soddisfarla. Ma lasciamo stare animali e bambini: facciamo come quegli adolescenti che salgono sullo skate mentre gli amici li riprendono e si spezzano un braccio. Così, con tranquillità. Senza coinvolgere altri esseri viventi.

Foto | Flickr

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