Gattari da legare: Menù personalizzati

Andare a comprare il cibo per i gatti è una spedizione impegnativa e stressante: “Dunque, Gatto 1 vuole solo questi croccantini, da sostituire sporadicamente con questi, che però piacciono solo a Gatto 4 e a Gatto 5 ma sono odiati da Gatto 2 e Gatto 3. Gatto 6 preferisce mangiare qualsiasi cosa si trovi nella ciotola di Gatto 7, solo per infastidirlo. Il merluzzo piace quasi a tutti, ma solo se in quantità industriali”. Fosse per loro, i mari del Nord sarebbero spopolati.

Hanno poi la pessima abitudine, dopo aver mangiato il merluzzo, di diventare particolarmente affettuosi e provare l’irresistibile tentazione di leccarci il naso col loro delizioso fiato ittico. La dispensa è una distesa di pacchi differenti, nella quale solo mia madre sa districarsi. Il problema è che non ricorda mai le marche e, puntualmente, la senti dal giardino che grida: “Prendi i croccantini per i più piccoli! No, è il pacco rosso. No, non quello amaranto, ma quello ciliegia. Ma no, quello è bordeaux! Lascia stare, vengo io”.

Ogni tanto mi viene il sospetto che i gatti siano un po’ viziati… Giusto un lampo che attraversa la mia mente. La cosa assurda è che mia madre sembra ricordare meglio i gusti dei felini che quelli delle figlie: “La vuoi la frittata di cipolle?”, “Mamma, io odio le cipolle. Ma non da ieri, da 6 lustri”; “Ma non mangi i ghiaccioli al limone?”, “Se mangio i ghiaccioli al limone le gengive mi arrivano sulle orecchie. Fai confusione tra le figlie”. “Ehm, no, lo dico solo perché i gusti cambiano!”. “Nel giro di 12 ore?”. La pezza è peggio della gaffe.

Ma provate a dare i croccantini sbagliati a Gatto 3! “Ma è possibile? Ancora non hai capito che vuole solo quelli verdi? Sono anni che va avanti così! No, che fai? Devi mettere i croccantini a forma di piramidina, a lui piace mangiarli così, povero amore”. Povero amore. La prossima volta, la frittata di cipolle se la mangia lui.

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