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Tumori della bocca nel gatto: tipi e sintomi delle neoplasie orali

Che ne dite se andiamo a vedere i principali tumori orali che possono affliggere i gatti? Andiamo a scoprire cause, sintomi, diagnosi e terapie di queste neoplasie orali feline.

Tumori della bocca nel gatto: tipi e sintomi delle neoplasie orali

Abbiamo parlato in un articolo precedente dei più comuni tumori del cavo orale del cane, quindi adesso andiamo a vedere quelli del gatto. Diciamo subito che i tumori del cavo orale del gatto sono meno frequenti rispetto al cane e già nel cane non è che siano frequentissimi. Tuttavia ogni tanto capita di vederli, anche se nel gatto bisogna sempre fare i conti che le forme di granuloma eosinofilico che possono complicare la diagnosi.

Tipi di tumore e sintomi

Fondamentalmente di solito i tumori del cavo orale del gatto sono quasi sempre rappresentati da carcinomi squamocellulari e di base sono molto simili a quelli del cane, con medesima prognosi e terapia. Per quanto riguarda i sintomi delle neoplasie orali del gatto abbiamo:

  • disfagia
  • alitosi
  • anoressia
  • emorragia dal cavo orale
  • perdita di denti
  • sovrinfezioni batteriche

Per quanto riguarda la diagnosi, i criteri sono i medesimi del cane. Prima di tutto si evidenziano con l’ispezione del cavo orale, poi se si vuole avere nome e cognome esatto della lesione è necessario un esame istologico che si effettua dopo biopsia. Infatti, a differenza che nel cane, nel gatto c’è da considerare il problema delle lesioni proliferative da granuloma eosinofilico che, esternamente, sono indistinguibili dalle forme tumorali. Ci sono gatti con granulomi eosinofilici devastanti dove non si contano più le proliferazioni della gengiva, sanguinano anche loro, c’è alitosi, disfagia, scialorrea e anoressia. Anche se a dire il vero tendenzialmente le lesioni neoplastiche del cavo orale tendono ad avere un aspetto necrotico provocato dai batteri presenti in bocca.

Terapia

Per quanto riguarda la terapia, prima di tutto bisogna differenziare fra granuloma eosinofilico e neoplasia. Una volta che l’esame istologico conferma la presenza di un tumore, probabilmente si tratterà di un carcinoma squamocellulare. Qui valgono le stesse regole del cane: la localizzazione a livello gengivale è maligna e localmente invasiva, si tratta della forma meno grave (ma bisogna considerare anche l’estensione della lesione) rispetto per esempio al carcinoma squamocellulare della base della lingua o delle tonsille. Quello della base della lingua è maligno, localmente invasivo, mentre quello delle tonsille è molto maligno e frequentemente metastatizza alla tonsilla controlaterale e ai linfonodi regionali. In questi ultimi due casi la prognosi è peggiore, anzi, si parla decisamente di prognosi infausta.

La terapia del carcinoma squamocellulare localizzato alle gengive è l’asportazione chirurgica radicale là dove possibile, associato o meno a radioterapia. Per il carcinoma delle tonsille o quello della base della lingua non c’è nulla da fare. La chemioterapia in questi tumori non è un’opzione alternativa valida.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | vico30

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