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Gruppi sanguigni nel gatto: come funzionano?

Come funzionano i gruppi sanguigni nel gatto? Quanti ce ne sono? Che rischi ci sono con le trasfusioni di sangue? Andiamo a scoprirlo insieme.

Gruppi sanguigni nel gatto: come funzionano?

Avevamo già parlato di gruppi sanguigni nel cane, quindi per par condicio adesso andiamo a parlare di gruppi sanguigni nel gatto, dando uno sguardo a quanti sono, come vengono denominati e che rischi ci sono in caso di trasfusioni. Fondamentalmente diciamo subito che nei gatti ci sono tre gruppi sanguigni, A, B e AB e che, a differenza dei cani, nei gatti sono presenti purtroppo isoanticorpi naturali contro gli antigeni presenti sulla superficie dei globuli rossi, cosa che rende un tantino più problematiche le trasfusioni di sangue.

I gruppi sanguigni dei gatti

Come anticipavamo, sono tre i gruppi sanguigni dei gatti e sono chiamati A, B e AB. Inoltre a complicare il quadro ci si mette anche la presenza di isoanticorpi naturali. Se andiamo a dare uno sguardo dal punto di vista delle genetica, l’antigene A è dominante rispetto al B: questo significa che gatti con gruppo A possono essere omozigoti (A/A) o eterozigoti (A/B), mentre i mici con gruppo sanguigno B sono per forza eterozigoti (B/B). Per quanto riguarda il gruppo AB, invece, non si è ancora ben capito come possa saltare fuori e quale meccanismo ereditario segua, visto che pare non esserci una codominanza di A e B. Tuttavia quello che si sa è che l’allele AB è recessivo rispetto all’allele A, mentre risulta essere dominante sul B.

Fondamentalmente il gruppo A è quello più diffuso: in Italia l’88,8% dei gatti europei è di gruppo sanguigno A. I soggetti A positivi hanno un basso numero di anticorpi anti-B ad azione emolitica e emoagglutinante. Se per esempio un gatto A viene trasfuso con un gatto B, ecco che i globuli rossi in circolo dureranno al massimo 2 giorni, ma a volte le reazioni trasfusionali sono anche clinicamente silenti.

Ne consegue che il gruppo B è quello meno diffuso, in Italia si parla del 12,2% dei gatti. Il gruppo B lo si ritrova soprattutto in alcune razze come l’Abissino, il Birmano, i British shortair i Cornish Rex, i Devon Rex, gli Exotic, i Persiani, gli Sphinx, i Turkish Angora e i Turkish Van. I gatti B positivi hanno parecchi anticorpi anti-A: se gatti B vengono trasfusi con globuli rossi di tipo A abbiamo una grave reazione trasfusionale, anche mortale. Questo perché si ha una rapidissima emolisi intravascolare.

Terminiamo la carrellata con il gruppo AB che è ancora più raro del gruppo B. Si ha sia nei gatti europei che in quelli di razza Abissina, nel Bengalese, nei Birmani, nei British shortair, nel Cornish Rex, nel Devon Rex, nell’Egyptian Mau, nel Maine Coon, nel gatto di Manx, nel Norvegese delle foreste, nei Persiani, nel Ragdoll, nello Scottish Fold, nei Siberiani e nello Sphynx. La fortuna di questo gruppo è di non avere isoanticorpi naturali né anti-A né anti-B. Tecnicamente il gruppo AB è il ricevente universale, ma conviene sempre donargli sangue A o AB e non B a causa degli anticorpi anti-A. Invece non esiste il donatore universale.

Le trasfusioni nei gatti

Come abbiamo visto, nei gatti si ha un’alta presenza di isoanticorpi naturali, quindi prima di fare una trasfusione di sangue sarebbe opportuno determinare il gruppo sanguigno in modo da evitare reazioni trasfusionali. Visto che nella pratica clinica potrebbe esserci una certa urgenza nel fare una trasfusione tale da non poter aspettare l’esito di un laboratorio, valutate se sia il caso magari di investire qualche euro preventivo nella salute del vostro gatto e far analizzare il sangue quando il micio sta bene (magari il prelievo può essere fatto contestualmente alla sterilizzazione, così il micio non si stressa neanche per il prelievo) in modo che se mai avrà bisogno di una trasfusione si sappia già il suo gruppo sanguigno, velocizzando così i tempi di intervento.

Un altro problema sono i casi di isoeritrolisi neonatale: accade quando un gattino di tipo A o AB nasce da madre B che si accoppia con maschio A o AB. In questo caso il colostro della madre avrà tantissimi anticorpi anti-A che possono provocare anemia emolitica grave nel gattino. Ecco perché gli allevatori testano i loro riproduttori per i gruppi sanguigni prima di farli accoppiare.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Mundoworldmonde

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