Riproduzione nel criceto: durata della gravidanza e parto
Quanto dura la gravidanza in un criceto? Come funziona il ciclo riproduttivo dei criceti? Quando cominciano ad accoppiarsi? E’ bene separare il maschio dalla femmina dopo il parto? Andiamo a rispondere a tutte queste domande.
Chi ha più di un criceto in casa lo sa bene: è quasi garantito che se ti viene assicurato che sono due femmine o due maschi, implacabilmente qualche settimana dopo nascerà una bella nidiata di cricetini che non si sa mai dove collocare. Non paghi, mai nessuno che si ricordi di separarli anche dopo l’evidenza del fatto che si tratta di un maschio e di una femmina con il rischio che il padre uccida i piccoli per far tornare subito la criceta in calore e con il fatto che si continuano a far riprodurre allegramente.
Ora, a meno che non vogliate mettere su un allevamento di criceti, conviene sapere qualcosa di più sul ciclo riproduttivo dei criceti, sulla durata della gravidanza, sul parto e sulla cura dei neonati.
Ciclo riproduttivo dei criceti e gravidanza
I criceti tendenzialmente vivono 2-3 anni. A causa della durata di vita molto breve, crescono e maturano sessualmente molto rapidamente: potenzialmente un criceto russo, un siberiano o un dorato è pronto ad accoppiarsi a 30 giorni di vita, mentre i Roborowskij ci mettono 2-3 mesi di solito. Questo vuol dire che non fai in tempo a stupirti della nascita, che i figlioletti di un mesetto o poco più sono già in grado di riprodursi.
Mentre in natura tendono di più a riprodursi in primavera, in modo da aver più cibo a disposizione, in casa si riproducono tutto l’anno. Per quanto riguarda la gravidanza dura dai 16 ai 20 giorni, con una media di 18 giorni e una criceta partorisce in media dai 5 ai 14 piccoli. Capite perché correte un alto rischio di trasformarvi in un allevamento di criceti se non prendete opportune precauzioni?
Se volete evitare gravidanze, prendete un criceto singolo (i criceti sono animali solitari, tendono a stare insieme solo durante l’accoppiamento e poi ognuno va per i fatti suoi) o se proprio volete la coppia, almeno siate sicuri che si tratti di due maschi o di due femmine. Occhio poi alle piccole differenze: nel criceto dorato il calore arriva a fine svezzamento, nel criceto russo esiste un estro dopo 24 ore dal parto.
Cure neonatali dopo il parto
Fondamentale: dopo il parto, separate subito il maschio dalla femmina per almeno un mese (questo vale per il criceto dorato, nel criceto russo spesso il padre aiuta la puerpera a prendersi cura dei piccoli, così come nel Roborovskij: qui di solito la coppia non si separa). Questo perché il maschio del criceto tende ad uccidere i piccoli per bloccare l’allattamento e far tornare subito la criceta in calore. Oltre al fatto che si riaccoppiano subito e non si può far figliare continuamente la povera criceta. Occhio poi che molte cricete soffrono di cannibalismo: se una mattina vi svegliate e non vedete più neanche un cucciolo, probabilmente è perché la madre se li è mangiati. Stress ambientali, il fatto di non aver separato il maschio potrebbero indurla a manifestare questo comportamento.
Ricordatevi di non disturbare la femmina durante l’allattamento, posizionate la gabbia in una zona tranquilla della casa e nutritela con alimenti ricchi di proteine. I piccoli nascono ciechi, non hanno il pelo e hanno gli occhi chiusi, ma hanno già i dentini. Intorno ai 2 giorni inizia a vedersi il pelo, a 5 hanno il pellicciotto (3-4 il russo e 9 il dorato), a 10 aprono gli occhi e si muovo in esplorazione, a 15 iniziano a mangiare cibo solido, anche se lo svezzamento avviene a circa tre settimane (15 giorni il russo e 21 giorni il dorato). E ricordatevi ad un mese di separare i piccoli dalla madre, distinguendo i maschi dalle femmine, altrimenti cominciano ad accoppiarsi tutti allegramente fra di loro.
Non toccate i piccoli per i primi 7 giorni di vita: lascereste il vostro odore su di loro, la madre non li riconosce e potrebbe decidere di non allattarli più. Se proprio dovete toccarli, usate dei guanti in lattice o dei fazzolettini di carta.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Jordimarsol