Petsblog Animali domestici Cold Tail nei cani: cause, sintomi e terapia di questa insolita miopatia

Cold Tail nei cani: cause, sintomi e terapia di questa insolita miopatia

Oggi andremo a parlare di una patologia chiamata Cold Tail o Limber Tail Syndrome che colpisce soprattutto i cani da lavoro, con particolare riferimento ai cani da caccia.

Cold Tail nei cani: cause, sintomi e terapia di questa insolita miopatia

Esiste una patologia particolare che assume diversi nomi e che non è molto nota qui da noi: si tratta della Cold Tail, nota anche con i nomi di Limber Tail Syndrome, Cold Water Tail, Broken Tail, Dead Tail o Broken Wag. Si tratta di una forma particolare di miopatia che colpisce i muscoli della coda dei cani da lavoro o da caccia: la si vede spesso nei Pointer, nei Setter, nei Labrador, nei Beagle e nei Foxhound.

Cause e sintomi

Tradotta in italiano potrebbe essere la sindrome della coda da acqua fredda, ma diciamo che in questo caso la versione inglese del nome è più carina. Come dicevamo, si vede spesso nelle razze da lavoro e l’età di insorgenza varia dai sei mesi ai 9 anni. La presentazione classica del cane che soffre di Cold Tail è quella di un cane giovane o adulto o con coda flaccida che pende dalla base della coda o che si dispone orizzontalmente per circa 3-4 centimetri prima di pendere verso il basso. E la coda rimane in questa bizzarra posizione anche quando il cane si muove. Talvolta si nota un gonfiore alla base della coda.

La causa della Cold Tail non è ancora stata ben chiarita, ma si pensa che o possa essere dovuta a un eccessivo allenamento in cani non ancora in perfette condizioni fisiche, a sforzi di caccia eccessivi o anche dopo che il cane ha nuotato in acque o troppo fredde o troppo calde. Personalmente mi è capitato di vederne un caso in un cane che aveva appena fatto il bagno dal toelettatore, appena uscito all’aria fredda ecco che ha sviluppato la postura da coda flaccida adesa al corpo.

Per quanto riguarda i sintomi, fondamentalmente ce ne è uno solo: il dolore. Il cane prova un forte dolore quando cerchi di spostargli la coda o quando la tocchi alla base. Inoltre potrebbe cominciare a piangere e guaire all’improvviso tenendo la coda nelle due posizioni sopra descritte. Inoltre non scodinzola, il movimento gli provocherebbe troppo dolore. Di solito la situazione si normalizza nel corso di 1-2 settimane, anche se il suo esordio è tipicamente acuto.

Diagnosi e terapia

Per quanto riguarda la diagnosi, sostanzialmente si basa sull’anamnesi e sulla visita clinica. Se si facessero degli esami del sangue, si troverebbero dei valori alti di creatinchinasi (CK), enzima muscolare il cui aumento indica proprio un danno muscolare acuto e continuo. Altro esame che si potrebbe fare è l’elettromiografia, ma non è un accertamento che si possa fare a livello ambulatoriale. La terapia fondamentalmente si basa sul riposo, evitare di manipolare la coda dolente e sulla eventuale somministrazione di antidolorifici per uso veterinario, utili soprattutto se dati nelle prime fasi della comparsa della patologia. Mi raccomando a questo proposito di evitare il fai-da-te: non mi stancherò mai di ripetere di non somministrare ai cani antidolorifici uso umano perché la maggior parte di essi non sono tollerati e possono provocare ulcere gastriche con emorragie ed exitus fatale anche dopo una singola somministrazione.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Seeveeaar

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