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Toxoplasmosi nel cane: cause, sintomi e terapia

Oggi andremo a parlare ancora una volta di toxoplasmosi, ma concentrandoci questa volta sui sintomi, sulla modalità di trasmissione e sulla terapia nel cane.

Toxoplasmosi nel cane: cause, sintomi e terapia

Arrivano spesso mail di donne incinta preoccupare non solo per il discorso della toxoplasmosi e del gatto, spesso fuorviate da credenze popolari o da ginecologi non esattamente informati sulla realtà del fatti, ma anche per una potenziale trasmissione della toxoplasmosi tramite il loro cane. La mia risposta alla domanda “Posso prendere la toxoplasmosi dal cane?” è sempre la stessa “Certo, basta che mangi crudo il tuo cane”. Non sto scherzando, è la verità.

Cause e modalità di trasmissione

Nel cane la causa di toxoplasmosi è la stessa che nel gatto, nell’uomo e negli altri animali in generale: il Toxoplasma gondii, parassita endocellulare obbligato capace di infestare tutte le specie a sangue caldo. Avevamo già parlato abbondantemente del ciclo del Toxoplasma gondii nel gatto. Qui riassumiamo i fatti.

Il Toxoplasma gondii può effettuare due tipi di cicli vitali. Abbiamo il ciclo vitale enteroepiteliale, esclusivo del gatto con eliminazione di oocisti infettanti in determinate condizioni ambientali; poi c’è il ciclo extraintestinale, quello del gatto, del cane, dell’uomo e delle altre specie a sangue caldo. Infatti l’ospite definitivo è solamente il gatto, mentre cane, uomo, il gatto stesso e gli altri animali possono fungere da ospiti intermedi.

Mentre nel ciclo enteroepiteliale il risultato è l’emissione con le feci di oocisti infettanti, ecco che in quello extraintestinale il risultato è l’insediamento in organi e tessuti delle forme infestanti note come bradizoiti.

Nei cani e negli ospiti intermedi in generale il ciclo extraintestinale inizia quando vengono ingeriti oocisti in terriccio contaminato, verdure non lavate e via dicendo o quando si ingeriscono bradizoiti incistati nelle carni di animali parassitati. Arrivati a livello intestinale, qui gli elementi infestanti originano i tachizoiti, mobili, i quali possono invadere diversi organi dell’ospite intermedio e dopo tre settimane danno vita a cisti contenenti i bradizoiti. Qui i bradizoiti possono rimanere quiescenti a vita o riattivarsi e diffondersi come tachizoiti in seguito ad eventi stressanti come può essere il parto o a seguito di trattamenti immunosoppressivi.

Ecco perché prima vi dicevo che l’unico modo per prendere la toxoplasmosi dal cane è mangiare crudo un cane nelle cui carni siano incistate le cisti contenenti i bradizoiti. Le feci del cane non sono pericolose in quanto si tratta di un ospite intermedio, incapace di effettuare il ciclo enteroepiteliale.

Sintomi

Talvolta capita che nei cani la toxoplasmosi sia asintomatica, tuttavia esistono diversi sintomi e segni clinici la cui gravità dipende dall’età del cane, dal tipo di organo coinvolto, dal sistema immunitario del cane, dalla presenza di altre patologie concomitanti. Infatti nel cane il Toxoplasma gondii viene definito come un parassita opportunista: aspetta la presenza di altre malattie o di immunodepressione per scatenarsi.

Per esempio nel cane la toxoplasmosi la si vede spesso in associazione al cimurro. I sintomi di solito sono riferibile all’infestazione dei polmoni, del cervello e dei muscoli e del tratto gastroenterico. I cani più suscettibili sono quelli giovani, al di sotto dell’anno di età. I sintomi sono:

  • fasi iniziali: febbre, diarrea, vomito, difficoltà respiratorie, tonsillite
  • ittero
  • forma neuromuscolare (tipica dei cani anziani): atassia, tremori, convulsioni, paresi, paralisi
  • forma respiratoria: polmonite
  • forma oculare: retinite, uveite, neurite ottica

Terapia

Prima di curare, è meglio prevenire. Se è vero che non possiamo impedire al cane di annusare e leccare terriccio potenzialmente infetto, se evitiamo di somministrargli carne cruda limitiamo il rischio di infezioni. Se non potete proprio farne a meno, almeno dategli carni di buona qualità.

La terapia si basa sulla somministrazione di farmaci come la Clindamicina, attiva nei confronti della Toxoplasmosi e sulla cura sintomatica dei segni clinici, oltre che sul sostegno del paziente nei casi più gravi.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Aitor

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