Ernia diaframmatica nel gatto e nel cane: cause, sintomi e terapia
Oggi andremo a parlare di una grave patologia che colpisce spesso i gatti (ma anche il cane): l’ernia diaframmatica. Vediamone cause, sintomi, diagnosi, terapia e prognosi.
Parlerò oggi dell’ernia diaframmatica nel gatto e nel cane: fondamentalmente mi capita di vederne spesso nel gatto, nel cane a dire il vero è più rara. Però devo sottolineare subito che si tratta di una patologia sempre grave, con prognosi riservata sia che si decida di optare per l’intervento chirurgico sia che si decida di non farlo (opzione possibile in rari casi). Andiamo dunque a vederne cause, sintomi, diagnosi e terapia.
Causa e che cos’è
Con il termine di ernia diaframmatica si intende di solito una rottura (spesso su base traumatica) del diaframma, muscolo che in condizioni di integrità separa la cavità toracica dall’addome. Quando si ha la rottura del diaframma, ecco che gli organi contenuti nella cavità addominale entrano nel torace, andando a comprimere cuore e polmoni. Il che comporta una sintomatologia piuttosto grave, anche se molto spesso gli animali affetti vengono portati a visita tardivamente in quanto la sintomatologia è aspecifica per il proprietario che non si accorge che quei sintomi vaghi del suo pet in realtà indicano una malattia grave.
La causa dell’ernia diaframmatica può essere congenita o, più frequentemente, traumatica, come esito di:
- investimenti
- cadute dall’alto
- colpo violento sull’addome
Una qualsiasi di queste tre cause, provoca un aumento incredibile della pressione sugli organi addominali, la quale finisce per scaricarsi sul diaframma e ne provoca l’inevitabile rottura nel punto di minor resistenza. A questo punto gli organi addominali hanno via libera nel passare nel torace che solitamente ha pressione negativa. Questo provoca da una parte l’impossibilità dei polmoni di espandersi correttamente a causa della presenza degli organi addominali che li comprimono, dall’altra la formazione di versamento pleurico che peggiora ulteriormente la capacità di espansione del polmone. Altre complicanze sono le emorragie o lo strozzamento degli organi erniati, che possono causare rapidamente morte dell’animale.
Sintomi e diagnosi
Come dicevamo, spesso i sintomi dell’ernia diaframmatica sono aspecifici, tanto che il proprietario non si allarma subito. Mi spiego meglio. Ho un cane o un gatto, finisce davanti ai miei occhi sotto la macchina, lo porto subito dal veterinario (e non dopo 2-3 giorni per vedere come va), questi ha di prima mano l’anamnesi di un trauma, lo visita, vede delle alterazioni, gli fa una radiografia se il paziente è abbastanza stabile da consentirlo e vede l’ernia diaframmatica: qui la diagnosi è rapida. Ma la situazione tipica è questa: gatto che esce, magari non torna a casa per 2-3 giorni, quando ritorna è solamente un po’ mogio, nessuno si accorge che quel respiro non è proprio normale, non mangia: aspettiamo a vedere come va qualche giorno prima di portarlo dal veterinario. Ecco che allora qui la diagnosi viene rallentata. Così come devo ammettere che ci sono gatti in cui l’ernia diaframmatica è un reperto occasionale in corso di radiografie per mille altri motivi: magari il gatto non ha avuto grossi sintomi, si è stabilizzato da solo e il proprietario non si è accorto di nulla.
Ma parlavamo dei sintomi dell’ernia diaframmatica, alquanto vaghi:
- dispnea
- anoressia
- abbattimento
- addome alla palpazione che sembra vuoto (e di fatto lo è perché stomaco, intestino, milza e fegato si sono trasferiti nel torace)
- l’addome del gatto appare scavato (vedi sopra)
- tosse
- tachipnea
- vomito
- perdita di peso
Il problema è che il proprietario non si accorge della dispnea, vede solo che il cane o il gatto non mangiano e sono mogi e quindi non si preoccupa subito. A proposito degli organi che erniano, ovviamente non è detto che lo facciano tutti: potrebbe erniare tutto il fegato o solo qualche lobo, parte dell’intestino, la milza a volte ernia, a volte no.
Terapia
La terapia d’elezione dell’ernia diaframmatica è la chirurgia, ma occhio: anche qui la prognosi rimane riservata. Si tratta di un intervento complesso, anche solo per il fatto che devi lavorare a torace aperto, non è una passeggiata. Complicanze come l’arresto cardiorespiratorio sono frequentissime, anche perché bisogna calcolare che non sai mai in che condizioni sono ormai gli organi erniati, quello lo vedi direttamente quando fai la chirurgia.
Non si tratta infatti solamente solo di riposizionare gli organi nella cavità addominale, cosa solo apparentemente facile perché più tempo è trascorso dall’incidente e più aderenze si saranno create in torace, ma anche di riparare eventuali danni a questi organi e cercare di ristabilire la funzionalità del polmone. Durante tutto l’intervento, infatti, l’animale sarà ventilato artificialmente dall’anestesista, ma bisogna vedere alla fine della chirurgia se il polmone del paziente è in grado di ricominciare a funzionare da solo o se è stato troppo danneggiato. Aspettatevi delle complicanze polmonari dopo l’intervento, come il versamento pleurico e l’edema polmonare. Si tratta di un intervento difficile, viene fatto da un’intera equipe chirurgica con anestesista e sotto il controllo delle apposite apparecchiature. Il che si riflette anche sul costo dell’intervento: purtroppo si tratta di un intervento caro.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Caochopp
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