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Sindrome dell’intestino irritabile nel cane: cause, sintomi e terapia

Anche i cani possono soffrire di sindrome da intestino irritabile. Ecco perché andiamo a vedere cause, sintomi e terapia di questa patologia.

Sindrome dell’intestino irritabile nel cane: cause, sintomi e terapia

Diciamo subito che il nome di questa patologia viene preso dalla medicina umana, visto e considerato che in veterinaria non è ancora stata ben definita e codificata. Anche se a dire il vero pure in medicina umana si abusa un po’ del termine sindrome dell’intestino irritabile lo si applica a sproposito a parecchie forme di diarrea che magari avrebbero altre cause e che non vengono diagnosticate, un po’ come succede con il termine eczema.

Cause

Con il termine di sindrome dell’intestino irritabile in medicina umana normalmente si indica una sindrome caratterizzata da sintomi come la diarrea, la costipazione e i crampi addominali, senza che sia stato possibile identificarne la causa. Mi spiego: bevo il latte e mi viene diarrea, non è sindrome da colon irritabile, ma un’intolleranza al lattosio. Soffro di allergie alimentari, ma anche in corso di dieta privativa ogni tanto mi viene un attacco di diarrea anche se non ho mangiato nulla a cui sono allergico: ho una sindrome da colon irritabile, probabilmente provocata da un intestino rimasto comunque irritato da anni e anni di allergia alimentare.

In veterinaria non esiste una vera e propria sindrome dell’intestino irritabile codificata come tale, però è anche vero che ci sono molti cani che hanno diarrea soprattutto del grosso intestino senza una causa evidente: parassiti intestinali, errori nella dieta, batteri, infiammazione della mucosa. Anche qui dobbiamo fare una precisazione: nel 99% dei casi queste diarree da “Non capisco assolutamente cosa faccia venire la diarrea al mio cane, mangia solo i suoi croccantini” in realtà sono provocate da sgarri alimentari non immediatamente confessati dai proprietari. Vi ricordate quando il Dr. House sosteneva che i pazienti mentono sempre? A quanto pare la cosa si può applicare anche ai proprietari di animali. Se ad una prima domanda “Il cane può aver mangiato qualcosa che non doveva?” la risposta è sempre “Assolutamente no”, se si insiste sull’argomento e si ripropone la domanda più volte e sotto diverse forme, ecco che alla fine della visita si scopre che quel cane che almeno teoricamente mangiava solo i suoi croccantini, abitualmente se non giornalmente mangia croste di formaggio, pezzi di pane, pasta al sugo (inclusa pasta al peperoncino, ragù e carbonara), salsicce, dolci di svariata natura e genere… chissà perché quel cane ha perennemente diarrea?

Sintomi

I sintomi da sindrome da intestino irritabile nel cane sono:

  • diarrea
  • presenza di muco
  • raramente ematochezia (goccine di sangue rosso vivo)
  • raramente dimagrimento

I cani che presentano queste patologie sono tipicamente cani di piccola taglia che soffrono di un evidente e nocivo (ma non per il padrone) iperattaccamento nei confronti di un singolo membro della famiglia. Spesso in questi cani i sintomi compaiono quando il cane viene separato dal proprietario per un certo lasso di tempo.

Alcuni cani che manifestano sintomi da sindrome dell’intestino irritabile si mostrano nervosi e iper sensibili, in questa categoria ci rientrano molti Pastori tedeschi (che già di base soffrono di una carenza di IgA a livello intestinale). In molti pazienti la diarrea compare senza una causa apparente.

Per quanto riguarda la diagnosi, bisogna escludere prima tutte le altre cause di diarrea: si fanno esami delle feci, esami del sangue e colonscopia, fino ad arrivare alla biopsia. Un appunto: è abbastanza inutile insistere per fare tutti questi esami, stressare il veterinario per una diagnosi e una risoluzione del problema quando si continua imperterriti a dare la salsiccia al cane. Magari prima bisognerebbe convincersi a cambiare atteggiamento nei confronti dell’educazione alimentare del cane e poi si può pensare a fare diagnosi e terapia.

Terapia

La terapia dipende prima di tutto dall’esclusione di tutte le altre cause. Ribadisco il concetto: visto che in questi casi come prima cosa si prova una terapia dietetica con alto contenuto di fibra (cosa che manda in tilt i negozianti di prodotti per animali che tenteranno di convincervi che quel mangime non va bene per il cane, ma chi ha studiato veterinaria? Il negoziante o il vostro veterinario?) e che questi cibi non costano proprio pochissimo, siate sicuri di aver eliminato tutti gli sgarri e gli extra al cane, altrimenti spendete soldi e non avrete risultati. Se necessario si abbinano anche terapie antibiotiche e di sostegno con fermenti lattici, addensanti e via dicendo.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Jacilluch

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