Delfinario di Rimini: conferma del sequestro dei delfini maltrattati
Sole, Luna, Lapo e Alfa verso la libertà
È di poche ora fa la bella notizia della conferma del sequestro dei delfini del delfinario di Rimini.
Il delfinario romagnolo era stato sanzionato dal Corpo forestale dello Stato ad agosto; erano stati rilevati diversi maltrattamenti, con condizioni di vita non salutari, dovute a spazi troppo ristretti, e utilizzo di farmaci, inclusi tranquillanti, per limitare l’aggressività.
I quattro delfini resteranno per ora a Genova, in attesa di una riabilitazione che si spera si concluderà con la loro liberazione in mare aperto, proprio come è successo Tom e Misha, liberati in Turchia dopo una vita passata in un delfinario fatiscente.
LAV e Marevivo invitano i cittadini italiani a scendere in piazza oggi, domenica 30 marzo, e il 5 e il 6 aprile per aiutarli nella lotta ai delfinari firmando una petizione. Le firme raccolte saranno inviate al Governo e al Parlamento e serviranno per domandare: una nuova legge che vieti l’importazione di delfini e di altri cetacei a fini di spettacolo; la dismissione entro tre anni dei delfinari e altre strutture simili; la creazione del primo “rifugio” per delfini.
Le investigazioni LAV confermano che in Italia i delfinari non hanno alcuna funzione educativa né scientifica o di conservazione della specie. Delfini, balene e focene sono tra le specie meno adatte a vivere in cattività in quanto animali socialmente complessi (in natura vivono in gruppi anche numerosi), che richiedono molto spazio (in natura percorrono circa 100 km al giorno), hanno un loro linguaggio e una lunga aspettativa di vita che rende difficile accettare la prigionia a vita nelle vasche dei delfinari.
LAV e Marevivo chiedono quindi ai cittadini di non andare a visitare i delfinari, per non essere complici di questa inaccettabile prigionia, e di “liberare” i delfini sottoscrivendo la petizione!
Via | LAV