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Cataratta nel cane: cause, sintomi e terapia

Oggi andremo a parlare di cataratta nel cane, dando uno sguardo alle cause più comuni, ai sintomi, come accorgercene, alla diagnosi e alla terapia.

Cataratta nel cane: cause, sintomi e terapia

In linea generale la cataratta è una malattia dell’occhio che si manifesta con opacità e perdita di trasparenza del cristallino. Ciò provoca un deficit parziale o totale della vista, dipende da quanto è estesa e dalla sua localizzazione. Parliamo di cataratta nel cane e non nel gatto semplicemente perché è molto più frequente nel cane, nel gatto è assai rara. Andiamo a vedere quanti tipi di cataratta esistono e le loro cause.

Cause e tipi di cataratta

A dire il vero ci sono diversi modi per classificare la cataratta. Possiamo avere quella incipiente (non si vede quasi mai perché il proprietario non se ne accorge), quella immatura (c’è l’opacità, ma si riesce comunque a vedere il riflesso del fondo oculare), quella matura (opacità totale e assenza del riflesso del fondo oculare) e infine quella ipersatura (raggrinzimento del cristallino con diminuzione del suo volume).

A volte si definisce la cataratta in base alla sua localizzazione ed ecco che avremo quella capsulare anteriore, la sottocapsulare anteriore, la nucleare anteriore e posteriore e via dicendo. Può essere primaria o secondaria a seconda che ci sia o meno una causa; fluida, dura, molle se ci basiamo sulla consistenza; stellata, puntata, cuneiforme e pulverulenta se guardiamo alla forma dell’opacità; congenita, neonatale, giovanile o senile se si valuta l’età di insorgenza. Ed è proprio di queste ultime che parleremo:

  • cataratta congenita: può essere provocata da una predisposizione ereditaria genetica (il che significa che gli animali in cui si sospetta questa forma non devono essere fatti riprodurre), ma anche da malattie infettive o da sostanze tossiche a cui il feto viene esposto. Di solito la cataratta congenita si accompagna a macroftalmia, persistenza di strutture vascolari fetali (se persiste la membrana pupillare si ha opacità della camera anteriore, se persiste la tunica vascolare si ha opacità posteriore), lenticono
  • cataratta senile: causata dal normale processo di invecchiamento del cristallino, anche in queste si sospetta una base ereditaria. La degenerazione in questo caso è lenta e di solito l’evoluzione è verso la forma matura. Da non confondere con la nucleosclerosi del cristallino, processo di invecchiamento fisiologico che determina un aumento della densità della parte nucleare della lente (mentre nella cataratta senile si hanno delle strie opache che assomigliano un po’ ai raggi delle ruote) e un colore grigio della pupilla, non biancastro
  • cataratta primaria: la si definisce così quando non c’è una causa scatenante della patologia. Spesso è su base ereditario-genetica, spesso recessiva e evolutiva, anche se lentamente
  • cataratta secondaria: di solito si riconosce una causa scatenante, come un trauma, tossici (anche alcuni farmaci come amino glicosidi, disofenolo, diazossido, ketoconazolo, dimetilsulfossido), malattie metaboliche, carenze dietetiche o secondaria ad altre malattie dell’occhio come l’uveite, il glaucoma, la degenerazione retinica ereditaria (Pra) e la lussazione della lente. Da sottolineare la cataratta diabetica, quella da ipocalcemia e quella da ipercupremia. Spesso la si vede anche nei cuccioli alimentati con latte in polvere per carenza di arginina (inizia come una lesione brunastra e poi provoca opacità perinucleare bianca)

Diagnosi, complicanze e terapia

Per quanto riguarda la diagnosi di cataratta, deriva dalla visita clinica e dall’apposita visita oculistica con strumentazione particolare. La cataratta può poi essere associata ad alcune complicanze:

  • uveite facolitica, ovvero infiammazione cronica
  • uveite facoclastica
  • distacco della retina
  • lussazione del cristallino

Per quanto riguarda la terapia, fondamentalmente si ricorre alla chirurgia visto che quella medica non ha ottenuto buoni risultati. Questo fermo restando alcuni capisaldi: prima di operare di cataratta bisogna valutare tramite esame delle retina (retinografia) che questa funzioni correttamente, altrimenti non ha senso operare di cataratta con una retina che non vede. Inoltre in caso di cataratta da diabete (quella che vediamo più di frequente) se non si riesce a controllare perfettamente la glicemia ha poco senso andare ad operare la cataratta perché al prossimo sbalzo glicemico il cristallino si opacizza di nuovo.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Montgomery County Planning Commission

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