Ragdolls: i mici apparentemente di pezza
In inglese rag doll vuol dire “bambola di pezza”. Questo è il nome assegnato a una razza di gatti nata presumibilmente in California, negli anni ’60. Fino a qualche settimana fa ne avevo solo sentito parlare, ma adesso ne conosco uno. Abbiamo fatto amicizia un giorno: il suo padrone aprì la porta di casa, e […]
In inglese rag doll vuol dire “bambola di pezza”. Questo è il nome assegnato a una razza di gatti nata presumibilmente in California, negli anni ’60. Fino a qualche settimana fa ne avevo solo sentito parlare, ma adesso ne conosco uno. Abbiamo fatto amicizia un giorno: il suo padrone aprì la porta di casa, e mi si rivelò subito uno spettacolo magnifico: un enorme batuffolo di pelo con due occhietti che, al di là del sonno, erano molto vispi. Mi avvicinai all’enorme tiragraffi che gli faceva da amaca e lo presi in braccio.
Un momento: lo presi in braccio? Un gatto che non mi aveva mai vista prima? Mai capitato nulla di simile! Eppure andò proprio cosi: il padrone di casa mi mostrava l’appartamento e io portavo in giro quella bambola di pezza, come un collo di pelliccia. Non so i vostri mici, ma i miei scappano appena vedono un estraneo, almeno per il tempo necessario per studiarlo. Dopo il giro della casa, io e il bimbo ci siamo però scatenati, e ci siamo fermati solo dopo aver fatto fuori tutti gli oggetti presenti sul tavolino da caffè. I ragdolls sono docilissimi e, all’apparenza, invertebrati. Non hanno difficoltà a interagire con estranei e, devo ammetterlo, sono splendidi.
Ma, a questo punto, devo aprire una parentesi: il fatto che una razza sia stata selezionata per soddisfare alcune esigenze degli umani (docilità, apparente arrendevolezza), non deve far pensare che tutti gli individui di quella razza siano dei cloni. Ogni pet ha un suo carattere, delle preferenze e un peculiare modo di rapportarsi con le persone. Un cucciolo di ragdoll è innanzitutto un cucciolo: vi farà a pezzi la mano quando vuole giocare, salterà sulla cucina se c’è qualcosa di suo interesse, scaverà nei vasi se gli va. Insomma: se volete un soprammobile, compratevi un soprammobile. Non avrete le spese del veterinario e in più non dovrete preparargli la pappa né pulirgli la lettiera. Oppure investite in una bella opera di Jan Fabre, così terrete lontani gli inorriditi amici dal salotto! In fondo, poi, se avete un giardino e il gatto ha la possibilità di uscire, siete sicuri di volere un gatto che si fidi del primo estraneo di passaggio?
Se proprio volete un gatto tendenzialmente docile, di una determinata razza, senza mai dimenticare che i gatti , nel bene e nel male, restano gatti, vi consiglio di dare un’occhiata nei gattili e nei rifugi vicino casa vostra. Vi stupirà vedere che, tra gli ospiti, ci sono anche pets di razza, scappati (controllate eventuali denunce di smarrimento, prima!) o, purtroppo, abbandonati. Alcuni padroni si accorgono che il loro peluche ha delle esigenze, tipo mangiare e andare in bagno, saltare e farsi le unghie, e nemmeno i soldi spesi li trattengono dal compiere un gesto criminale.
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