Strage di renne in Lapponia in incidenti stradali, le idee per renderle più visibili
La Lapponia è in emergenza, per la strage di renne che sta avvenendo sulle sue strade: moltissimi animali, infatti, rimangono vittime di incidenti stradali, per questo si stanno cercando dei modi per renderle più "visibili".
Chi ha visitato la Lapponia, sa bene come sia normale incontrare anche in mezzo alla strada gruppi di renne che camminano tranquillamente, attraversandola e cercando nuovi posti dove riposarsi o nutrirsi. Purtroppo, però, proprio a causa del loro attraversamento di strade a volte anche molto trafficate, soprattutto dai turisti in visita nel paese di Babbo Natale, spesso sono vittime di incidenti stradali.
Non solo in Finlandia, ma in tutta la Scandinavia, gli incidenti stradali che coinvolgono alci e renne e che mettono a repentaglio la loro vita e quella degli automobilisti sono davvero tantissimi: nonostante le recinzioni create, questi animali sono soliti uscire dalle foreste e attraversare le strade. E gli automobilisti, quando li vedono, non riescono nella maggior parte dei casi ad evitarli. Gli incidenti sono spesso inevitabili e a rischio c’è la loro vita e quella di chi li incontra per strada. I dati parlano di 4000 renne vittime in incidenti stradali ogni anno.
In Scandinavia, dunque, hanno pensato di escogitare un sistema per rendere alci e renne più visibili, per riuscire a schivarli ed evitare il peggio. L’Associazione degli allevatori ha ideato un sistema per cercare di arginare il fenomeno: colorare con uno spray fosforescente le corna degli animali, così gli automobilisti possono vederli da lontano. L’Albedo Reflective è uno speciale spray usato anche per le bici, i vestiti, le scarpe, che verrà spruzzato solo sulle corna e non sulla pelle, perché sono quelle che si vedono meglio.
Peccato che la vernice spray non sia visibile quando il sole è alto in cielo, ma solo di notte o quando è buio: del resto in Scandinavia è quasi sempre buio, quindi dovrebbe essere un ottimo sistema per salvaguardare la loro vita e quella degli automobilisti.
Via | Corriere