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Panosteite eosinofilica del cane in accrescimento: cause, sintomi e terapia

Oggi parleremo di panosteite eosinofilica del cane in accrescimento: vediamo cause, sintomi, diagnosi e terapia dei cuccioli.

Panosteite eosinofilica del cane in accrescimento: cause, sintomi e terapia

La panosteite è un problema di natura ortopedica del giovane cane in accrescimento. Si tratta di un problema autolimitante, che colpisce le diafisi delle ossa lunghe e migrante. Il che vuol dire che se oggi il vostro cucciolone di Pastore tedesco zoppica sull’anteriore di sinistra, se soffre di panosteite, fra due settimane potrebbe zoppicare sul posteriore di destra, poi sull’anteriore di destra e via dicendo.

Cause

Fondamentalmente non si conoscono ancora con precisione le cause della panosteite eosinofilica del cane. Qualcuno parla di un eccesso di presenza di ormone della crescita, altri di un eccesso di proteine nella dieta. Quello che succede, in pratica, è che il tessuto adiposo del midollo osseo sito vicino ai forami nutrizionali delle ossa lunghe incomincia a morire. Il che provoca un aumento dell’attività di osteoblasti (cellule delle ossa che contribuiscono alla crescita delle ossa) e fibroblasti, seguito poi nelle fasi finali da un aumento dell’attività degli osteoclasti (hanno il compito di distruggere il tessuto osseo).

Di solito la panosteite eosinofilica colpice cuccioli in accrescimento di taglia media, grande e gigante, soprattutto maschi e soprattutto Pastore tedesco e Dobermann. Tendenzialmente i sintomi compaiono fra i 4 e gli 8 mesi, ma in teoria possono subentrare fino all’anno. Non ne sono esenti neanche i San Bernardo, il Bovaro del Bernese, i Dalmata, i Labrador, i Rottweiler e tutte le altre razze di taglia grande.

Sintomi

Per quanto riguarda i sintomi della panosteite eosinofilica sono:

  • zoppia acuta, migrante da una zampa all’altra senza uno schema preciso (soprattutto le zampe anteriori)
  • dolore alla palpazione dell’osso interessato
  • anoressia (rara)
  • abbattimento (raro)
  • febbre (raro)

La diagnosi prevede una visita clinica ortopedica e una radiografia di conferma per escludere altre patologie tipiche dell’accrescimento dei cani di taglia grande e che possono causare sintomi analoghi. Fra quest’ultime ricordiamo: la displasia del gomito, la displasia dell’anca, l’osteocondrite dissecante della testa dell’omero, l’OCD del garretto e anche la rottura del legamento crociato.

Terapia

Fondamentalmente la terapia della panosteite eosinofilica nel cane è di tipo medico: si somministrano antinfiammatori (o cortisonici o FANS, a discrezione del vostro medico). In questo modo non solo si elimina il dolore, ma si blocca anche l’azione degli osteoblasti. I FANS a questo proposito sembrano dare risultati migliori e più duraturi nel tempo, ma devono sempre e solo essere prescritti da un veterinario in quanto non tutte le tipologie possono essere somministrate al cane. Il che tradotto: niente terapia fai-da-te o prescritta da qualcuno che non sia veterinario, altrimenti il rischio è quello di ritrovarsi con un cane con un’ulcera perforata allo stomaco, a rischio di vita mentre si cerca di spiegare al proprio veterinario perché si è messo in pericolo il cane pur di non farlo vedere dal proprio veterinario di fiducia. La prognosi di solito è buona, solo che bisogna essere preparati al fatto che potrebbe volerci un po’ prima che il cane migliori e che la zoppia nel frattempo potrebbe passare da una zampa all’altra.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Morthgounder

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