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Alimentazione del cane e gatto anziano: ecco la dieta ideale

Qual è l’alimentazione corretta per un cane e gatto anziano? I fabbisogni nutrizionali di un cane e di un gatto anziano cambiano, vediamo dunque come deve essere composta la loro dieta ideale.

Alimentazione del cane e gatto anziano: ecco la dieta ideale

Prima di tutto una precisazione: vista la variabilità dell’età di un pet in cui considerarlo anziano, anche i fabbisogni nutrizionali sono piuttosto variabili. Se per le altre fasi della vita, i fabbisogni di accrescimento, mantenimento, lattazione e gestazione sono ben codificati, per il paziente anziano questi sono quanto mai variabili e adattabili. Anche perché bisogna considerare che spesso il paziente anziano soffre di diverse malattie legate al normale invecchiamento del corpo, per cui la dieta da pet anziano deve essere adattata anche in base a queste patologie.

Fabbisogni nutrizionali del cane e del gatto anziano

Grazie alle maggiori cure prestate ai cani e ai gatti, la loro aspettativa di vita è decisamente aumentata. La vecchiaia non è una malattia, ma deve essere considerata un’altra fase della vita in cui è più probabile che il pet si ammali e in cui bisogna prestare maggiore attenzione ai sintomi di malattia, ma anche all’alimentazione del pet.

Fondamentalmente l’alimentazione del cane e del gatto anziano ha due scopi: da una parte soddisfare i fabbisogni nutrizionali, ma dall’altra parte non bisogna eccedere nei nutrienti per evitare di sovraccaricare organi già debilitati. Bisogna ricordare che durante la vecchiaia, potrebbe diventare più difficile digerire gli alimenti finora consumati; ci possono essere alterazioni nel controllo della fame e della sete; ci possono essere problemi legati al comportamento alimentari causati da degenerazioni cerebrali; potrebbero esserci patologie particolari in corso.

In linea generale i cani anziani hanno una maggior quantità di grasso (se arrivano magri come un chiodo è perché hanno qualche malattia che li sta consumando da mesi, solo che sono stati portati a visita tardivamente) e meno massa magra: visto che il tessuto muscolare è quello più attivo dal punto di vista metabolico, ecco che l’aumento del tessuto grasso e la diminuzione di quello magro si traduce con una diminuzione dei fabbisogni di mantenimento. Questo a quanto pare non vale nel gatto, dove dopo gli 11-12 anni i fabbisogni sembrano aumentare a causa di un deterioramento della capacità digestiva. I gatti anziani digeriscono meno bene i grassi ed ecco che i fabbisogni aumentano.

Dieta del cane e del gatto anziano

Vediamo ora come devono essere combinati i diversi nutrienti nel cane e nel gatto anziano:

  • carboidrati: con l’età diminuisce la tolleranza al glucosio, aumenta la resistenza all’insulina. Ciò significa che il picco glicemico è più tardivo, ma che la glicemia fatica di più a tornare ai livelli basali. Ecco perché non bisogna esagerare nella somministrazione di carboidrati ed ecco perché molti cani e gatti invecchiando mostrano segni di diabete mellito
  • lipidi: come dicevamo prima, molti gatti dimagriscono con la vecchiaia e questo perché non riescono a digerire bene i grassi. Nei cani invece succede il contrario: visto che i proprietari continuano ad alimentare il loro cane di 14 anni esattamente come se ne avesse 2 di anni, il cane tende ad ingrassare e questo lo predispone a tutta una serie di patologie legate all’obesità, come il diabete mellito, patologie cardiache, patologie respiratorie, patologie articolari
  • proteine: purtroppo nei gatti anziani diminuisce anche la capacità di digerire le proteine e sia nei cani che nei gatti diminuisce la massa magra. Questo vuol dire non esagerare nel dare proteine al paziente anziano, onde evitare di sovraccaricare il rene, ma di garantire un apporto costante di proteine di alto valore biologico (tradotto: niente cibo da discount o avanzi della tavola)

Come si traduce tutto ciò? Ad un paziente anziano che non soffra di particolari malattie che richiedono un’alimentazione dedicata, bisogna somministrare un’alimentazione adatta all’età. Insieme al vostro veterinario potrete optare per le apposite diete commerciali o per una dieta casalinga che, ribadisco come sempre, non vuol dire dargli gli avanzi della tavola o gli scarti, bensì cucinare carne di buona qualità, aggiungere le verdure del caso, limitare l’apporto di carboidrati e via dicendo. Senza esagerare nelle dosi.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Arascats

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