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Cosa fare se si trova un gattino abbandonato e malato

Cosa devo fare se trovo un gattino abbandonato? Soprattutto nel caso in cui non stia bene e si non possa tenerlo? Vediamo insieme come muoverci.

Cosa fare se si trova un gattino abbandonato e malato

Capita soprattutto in primavera e d’estate di trovare orde di gattini abbandonati. Non è detto che tutti siano randagi o soli al mondo, magari appartengono a quella casa all’angolo o magari la madre è sotto quel cespuglio là, però capita anche di trovarsi di fronte a un gattino denutrito, malato: cosa fare in questi casi?

Primo soccorso

Se trovate un gattino abbandonato e denutrito, il primo impulso sarà quello di raccoglierlo e di portarlo a casa. Se avete altri gatti, questo gattino deve essere tenuto in isolamento, onde evitare che sia portatore di malattie trasmissibili anche ai vostri mici e onde evitare che gli altri gli soffino o peggio: ricordatevi che per gli altri gatti è un intruso.

Una volta portato in casa assicuratevi che non abbia ferite o lesioni da nessuna parte, che respiri bene, che non abbia zoppie e mettetelo in uno scatolone con una borsa dell’acqua calda (anche se è estate, i gattini abbandonati e denutriti vanno in ipotermia) con la lettiera, in modo da vedere se ha diarrea.

Se è un gattino appena nato o al massimo di 15-20 giorni, dovrete prendere del latte in polvere per gattini (lo trovate nei negozi per alimentari) e con un biberon o una siringa alimentarlo ogni 2-3 ore. Sperando che ciucci e che mandi giù il latte. Se è di più di 20 giorni, magari ha un mesetto è probabile che abbia già assaggiato del cibo solido, quindi potete provare a somministrargli delle mousse per gattini, dell’A/D per convalescenti o al limite dell’omogeneizzato alla carne per bambini, ma senza cipolla e aglio. Assolutamente vietato il latte vaccino nostro, neanche un goccetto: li manda subito in diarrea. Aiutatelo poi a urinare e defecare, passando ripetutamente sulla pancia, soprattutto dopo mangiato, un batuffolo di cotone imbevuto di acqua tiepida e stimolate la zona anale: se non defeca da una giornata, deve essere visto dal veterinario.

Se il gattino ha diarrea, ferite, presenta larve di mosca, respira male, ha tremori, zoppie, allora dovrebbe essere visto subito dal veterinario, non lasciarlo con tre giorni di diarrea per vedere come va e poi decidersi a portarlo, perché potrebbe essere troppo tardi.

Chi deve gestire un gattino abbandonato?

Fin qui tutto facile. Il problema nasce adesso: chi deve gestire un gattino abbandonato? Se avete deciso di adottare il trovatello non ci sono problemi, ma che fare se non potete tenere il gattino? E qui di solito sono guai. La maggior parte delle persone è convinta che la buona azione consista nel raccogliere il gattino e letteralmente sbolognarlo o al suo veterinario o alla signora in fondo alla strada che ha tanti gatti, perché, tanto, uno in più o uno in meno che differenza fa? Fa la differenza alla Ponzio Pilato: fondamentalmente convinti di aver compiuto una buona azione, di fatto ve ne state lavando le mani scaricando il problema su qualcun altro. E’ brutto dirlo, ma è la verità.

Se si trova un gattino e non lo si può tenere o non si possono gestire le spese per la sua salute, sia immediata che futura, non si può lasciarlo dal proprio veterinario: non finirò mai di ripeterlo, ma i veterinari liberi professionisti non hanno alcun tipo di sovvenzione, il loro stipendio a fine di mese per pagare le bollette, l’asilo dei figli e il mangiare deriva dai loro incassi, esattamente come un panettiere o un avvocato non sono sovvenzionati da nessuno. Questo significa che se scaricate un gattino trovato al vostro veterinario, a pagare le spese di mantenimenti ci dovrà pensare lui, con i suoi soldi. Voi direte: che sarà mai un gatto? Beh, ma se non fosse un gatto? Se fossero una decina di gatti trovati a settimana? Perché dovrebbe dire di sì a uno e non a un altro? Cosa fa, si trasforma in un gattile?

Questo concetto è spesso difficile da capire per chi trova un gatto ed è convinto che la sua buona azione inizia e finisca col portare il micio e lasciarlo dal veterinario. E’ vero, i veterinari amano gli animali, ma a fine mese devono mangiare e pagare le bollette, esattamente come tutti gli altri e non possono accollarsi le spese di ogni gattino randagio. Un’analogia utile per spiegare il concetto potrebbe essere questa: se trovi un barbone per strada, affamato, cosa fai? Lo porti dal tuo medico della mutua e glielo molli lì? O ancora: se trovi un barbone affamato, decidi di nutrirlo, entri nel primo bar e pretendi che il gestore lo nutra gratis, chi sta facendo la buona azione? Tu o il gestore del bar? A me la risposta pare abbastanza ovvia.

Sperando di avere chiarito il concetto in modo da evitare scene di ordinaria follia nelle sale d’aspetto dei veterinari, che fare se trovo un gattino e non posso tenerlo? Oppure ha una zampa rotta, richiede un intervento e non ho i soldi per pagarlo? Ecco, tecnicamente ad occuparsi dei gatti randagi dovrebbe essere il Comune, questo stabilisce la legge. L’iter corretto sarebbe quello di avvisare i Vigili che sarebbero tenuti ad avvisare il canile o il gattile di zona di mandare qualcuno a prendere quel gatto, in modo che possa essere ricoverato presso un ospedale veterinario convenzionato con il canile o il gattile e poi possa essere introdotto nel gattile.

Avete notato tutti quei bei condizionali che ho messo? Perché ho notato che non funziona come dovrebbe. Spesso avvisi i Vigili e non vieni considerato, dovrebbero essere tenuti a farlo, ma semplicemente non lo fanno. I gattili sono stra pieni di gatti e gattini e quindi non hanno posto dove mettere il nuovo arrivato. Purtroppo le Asl tendono anche loro a rimandare la palla e cercano di far passare il trovatello come il tuo gatto, quando chiaramente non è così. Questo perché se è il tuo gatto, sei tenuto tu a pagare le spese veterinarie. Cosa fare dunque? Insistere, la legge prevede un determinato iter, quindi insistete con l’Asl e con i Vigili affinché si attivino per compiere il loro dovere. E se per caso riuscite a far accedere un gatto al gattile, non protestate perché dovete fare mezz’ora di macchina o non cercate di spedire il vostro veterinario al posto vostro: vi sembra logico? Già che lo accettano, fate la buona azione fino alla fine e portatecelo, se per una volta ritardate ad andare in palestra o se saltate una seduta di shopping non cascherà il mondo.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Jarrodlombardo

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